Mobilità

Bolzano, una pista ciclabile al parco Petrarca 

L’area che ha ospitato la buca della sabbia per i bimbi, poi la giostra, diventa mini-boulevard per bici. Il sindaco Renzo Caramaschi: «Era l'anello di congiunzione che mancava tra il sistema di piste di Corso Libertà e il centro storico»



BOLZANO. Parco Petrarca, in quel quadrante che sale da piazza Vittoria e dalla "fontana dei legionari" verso i Prati, smette di essere un campo di patate col suo fondo sconnesso - negli anni meno recenti ha ospitato una giostra e prima ancora una buca della sabbia per i bambini - e si prepara a ospitare un mini-boulevard.

L'area è stata "invasa" da mezzi e operai. I quali, progetto in mano, hanno iniziato a tracciare il percorso di cantiere. Alla fine apparirà una pedociclabile sinuosa, capace di aggirare verde e alberi per gettarsi nelle connessioni già esistenti che portano ai ponti di legno che attraversano il Talvera.

«Era l'anello di congiunzione che mancava tra il sistema di piste di corso Libertà e il centro storico» annuncia il sindaco.

In effetti la griglia di ciclabili che risale il corso da piazza Mazzini e Gries, si trova, una volta giunta all'altezza del monumento alla Vittoria, davanti ad un bivio quasi immateriale, con tracciati non chiari: o si scende dalla bicicletta per arrivare, passando sulle zebre, a piedi a ponte Talvera oppure si devia a destra, si passa la strada e si percorrre quel tratto sconnesso del parco Petrarca che porta al fiume. Sconsigliabile una terza soluzione: proseguire in bicicletta dentro la rotonda stradale fitta di auto e bus.

Ora questa connessione ciclabile è avviata a realizzazione. Salirà con una semicurva verso il parco e poi si irradierà nei percorsi già esistenti. Sarà abbastanza larga e, alla fine, costituirà anche una immissione architettonica in uno spazio abbastanza in disarmo.

«Si cureranno anche i terreni - assicura Renzo Caramaschi - con la collaborazione della Giardineria comunale». L'orizzonte è dunque quello di approfittare della costruzione dell'opera per mettere mano al parco stesso in quel quadrante. E riconnetterne anche il rapporto col verde intorno, pure nei pressi del parco giochi. Nel mentre saranno anche rimosse tutte le panchine storiche, verranno trasportate presso la Giardineria comunale e infine restaurate e rinnovate.

Rifatta poi la pavimentazione in ghiaia delle piazze e dei vialetti esistenti e si approfitterà del cantiere, come ormai è politica comunale in questi casi, per scavare e ospitare nuove infrastrutture per le acque bianche con anche la posa di nuovi cavidotti per i sistemi di sorveglianza.

Ma l'orizzonte della viabilità leggera non si ferma qui. Perchè ad un cantiere che parte, quello del parco Petrarca, un altro potrebbe essere programmato a breve. Si tratta della pista che, proposta come alternativa a quella di via Druso, sempre molto pericolosa visto il traffico su quella direttrice, correrà attraverso i quartieri Druso 2 e 3, partendo da via della Vigna, e passando poi alle spalle della caserma Huber e di quella dei vigili del fuoco, per raccordarsi infine con la ciclabile che conduce alla zona ospedaliera.

L'altro giorno, questa modifica del piano comunale (da zona da verde agricolo a ciclabile) intesa a tracciare appunto il percorso della pista, è stato approvato dalla commissione urbanistica del Comune.

Tutti felici? Quasi. Perchè dalle opposizioni, in particolare dalla Civica di Roberto Zanin, c'è delusione: «Il progetto prevedeva una larghezza della pista in grado di trasformare il tracciato anche in un piccolo boulevard illuminato pure per i pedoni - scrive il consigliere Claudio Della Ratta - e invece alla fine, certo per le pressioni dei contadini che guai a toccare il cuneo verde, è stata ridotti a soli 5,5 metri». Con area complessiva d'intervento che è passata dai 4.500 metri iniziali a 2.800. E lo stesso consigliere Gabriele Repetto, che aveva molto sollecitato questa soluzione alternativa a via Druso, ritiene che non sia risolutiva rispetto alla questione del blocco di via della Vigna per colpa del cancello: «E' una risposta parziale. Mentre la priorità resta inevasa» aggiunge. Ora l'iter prevede un passaggio in consiglio comunale e poi l'ultima parola dalla Provincia. P.CA.













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