BOLZANO. Bloccato alla guida della propria auto con un tasso alcolemico molto elevato, un automobilista sudtirolese della zona di Nova Levante ha preferito patteggiare direttamente davanti al giudice delle indagini preliminari anche se aveva provato ad accusare i carabinieri di...essersi inventato tutto semplicemente per metterlo nei guai.
Dichiarazioni pesanti da parte dell'automobilista che hanno finito per infastidire anche il giudice. «Se è convinto di quello che dice e di essere vittima degli abusi dei carabinieri è meglio che affronti il processo invece che patteggiare» gli ha spiegato il giudice.
In realtà l'automobilista non ha cambiato idea sulla volontà di chiudere con un patteggiamento anche se ha dovuto prendere atto che la scaltrezza dimostrata in occasione della contestazione del reato (guida in stato di ebbrezza alcolica) ha finito per rendere più pesante la sanzione accessoria, quella cioè relativa alla sospensione della patente di guida. In effetti l'uomo la notte dei controlli da parte dei carabinieri venne «pizzicato» alla guida della propria auto con un tasso alcolemico di 1,8 milligrammi di alcol per litro di sangue. Un valore elevato per il quale è prevista la confisca dell'autovettura (se di proprietà dell'automobilista trovato ubriaco al volante). L'uomo sotto accusa, però, mentre la magistratura completava l'iter di confisca, riuscì in poche ore a vendere a terzi la propria automobile che divenne così non più confiscabile. La giustizia si trovò nell'impossibilità di procedere come previsto dalla legge ma l'automobilista ieri, in fase di patteggiamento, ha dovuto prendere atto che la furbizia dimostrata avrà ripercussioni sulla patente di guida che sarà sospesa non più per un anno ma per due anni. E' quanto in effetti prevede la norma quando l'automobilista trovato ubriaco non è proprietario della vettura.