Braies, lago preso d’assalto Si pensa al numero chiuso

Giovedì vertice tra Comune e Provincia. Il sindaco: non si può andare avanti così Trasferta in Svizzera per vedere le soluzioni adottate a Wengen e Saas Fee


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Una cosa è certa: una soluzione, anche se si scontenterà qualcuno, va trovata perché così non si può andare avanti. Un’ipotesi potrebbe essere l’introduzione di un numero chiuso. Il Lago di Braies è un gioiellino - già conosciuto in tutto il mondo per la straordinaria bellezza è diventato ancora più famoso grazie alla serie televisiva “Due passi dal cielo con Terence Hill - e non possiamo “svenderlo” consentendo un assalto quotidiano di migliaia di turisti che alla fine se ne vanno tutti scontenti, perché sono rimasti imbottigliati in chilometri di coda». Friedrich Mittermair, nuovo sindaco di Braies da maggio, è più che mai deciso ad affrontare la delicata questione legata alla gestione del fiume di auto che, in particolare in quest’estate caratterizzata da tante giornate di sole, arriva in Val di Braies per vedere uno dei luoghi più belli dell’Alto Adige, ma soprattutto farsi immortalare sul set della fiction. La cosa positiva, che fa sperare che forse già per la prossima estate almeno qualche correttivo si adotterà, è che oltre al sindaco anche la Provincia e la proprietaria dello storico hotel Lago di Braies Caroline Heiss sono convinti che si debba trovare una soluzione ai problemi causati inevitabilmente da un boom turistico andato oltre ogni previsione. Per questo per giovedì è già in programma un incontro tra il sindaco, l’assessore Richard Theiner e i tecnici provinciali. Intanto la famiglia Heiss, per il primo fine settimana di settembre, ha organizzato una trasferta con i rappresentanti del Comune a Wengen e a Saas Fee, località svizzere vietate alle auto. «Vogliamo vedere - spiega Heiss - come hanno risolto il problema da altre parti. Tenendo conto però che con gli introiti del parcheggio io riesco a fare la manutenzione di un albergo storico che ha costi di gestione enormi».

Attualmente al Lago di Braies ci sono tre parcheggi: uno di proprietà dell’hotel dove si pagano 6 euro al giorno, uno di proprietà di un contadino e uno di proprietà del Comune gestito da un privato, dove si pagano 5 euro. In tutto sono mille posti, ma non bastano, visto che di macchine nei giorni clou ne arrivano 3.000-3.500. «Le pressioni - spiega Renato Sascor, che per l’Ufficio parchi della Provincia si occupa proprio del Parco naturale Fanes-Sennes-Braies - per ampliare il numero dei parcheggi sono tante, però non se ne parla assolutamente. L’ipotesi migliore sarebbe quella di ridurre il numero di posti, ma siccome è una soluzione difficile da far passare, si può almeno pensare di riorganizzare la sistemazione delle auto, per evitare che siano, come accade oggi, a due passi dal lago. Non possiamo avere un gioiellino che fa parte del patrimonio naturale dell’Unesco assediato dalle macchine».

D’accordo anche il sindaco: «Niente aumento dei parcheggi e realizzazione, prima dell’arrivo al lago, di una rotonda che consenta alle macchine di girarsi e tornare indietro. Oggi non è possibile e questo crea code infinite oltre a problemi di sicurezza. Un’altra rotonda la chiediamo all’imbocco della valle di Braies, per evitare che chi abita qui debba aspettare anche 20 minuti per immettersi sulla statale». Tra le ipotesi che si stanno prendendo in esame anche quella del bus-navetta (attualmente c’è solo il bus di linea che arriva fin lassù) sull’esempio di quanto fatto a Prato Piazza, altro angolo spettacolare nel comune di Braies. «Lì le auto si lasciano - spiega Sascor - nel parcheggio creato a Ponticello e poi si sale con la navetta. A Braies però chiudere la strada potrebbe essere più complesso, perché tra la località Ferrara e il lago ci sono case, alberghi, pensioncine».













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