Bressanone, Invalido sfrattato: «La burocrazia mi nega un alloggio dell'Ipes»

Domenico Uva (nella foto), invalido al 100% (ha una tetrapelgia spastica) ha lo sfratto esecutivo: "Colpa della burocrazia"



BRESSANONE. Invalido al 100% (ha una tetrapelgia spastica) e con in mano uno sfratto esecutivo. Il provvedimento è datato 30 ottobre, ma, per ora, non è stato eseguito. E' la situazione in cui si è ritrovato il signor Domenico Uva, da qualche anno residente a Bressanone, ma non ancora sufficientemente a lungo per poter richiedere un alloggio Ipes. Non è la prima volta che il signor Uva si trova a dover affrontare problemi di questo tipo: tempo fa, infatti, aveva battagliato per poter ottenere a misura di disabile. Uva fino a qualche tempo fa viveva nel quartiere Oswald von Wolkenstein ed era impossibilitato a ricevere una casa Ipes in quanto non aveva raggiunto i requisiti minimi (gli anni di residenza) per ricevere un alloggio nonostante il grave handicap con il quale da sempre deve convivere. Le cose sembravano essersi risolte un anno fa, quando ad Uva venne offerto un appartamento in via Fallmerayer, più grande ed adatto alle sue problematiche motorie, con affitto pagato in gran parte dall'assistenza sociale (riceveva un contributo di 650 euro mensile). Tutto inutile, perchè ora siamo punto e a capo. All'uomo infatti, nei giorni scorsi è stato notificato uno sfratto esecutivo dalla sua nuova casa. Questo, riferisce Uva, perchè non avrebbe dichiarato l'assegno di accompagnamento di cui godeva: in questo modo sono venuti meno i parametri che gli consentivano di ottenere il contributo pubblico per la locazione. In questo modo - spiega Uva - l'assistenza sociale non ha più pagato l'affitto ed il padrone dello stabile ha proceduto per vie legali per ottenere lo sfratto giudiziario. Il provvedimento del giudice è stato notificato nei giorni scorsi ad Uva ma non è ancora stato eseguito dall'ufficiale giudiziario. «Non so più cosa fare e dove andare - spiega con un filo di voce Domenico Uva - vivo da solo e tutta questa burocrazia mi sta lentamente uccidendo. Invece di essere aiutato dagli enti competenti sono stato allontanato da tutti: mi sento discriminato. Mi sono rivolto anche al sindaco di Bressanone per poter risolvere la situazione, ma non sono mai riuscito ad ottenere un appuntamento. Mi hanno negato anche il sussidio per la casa e l'unica cosa che mi resta da fare è lanciare un disperato appello al Presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Chiedo solamente una casa Ipes senza barriere architettoniche, tutto qui. L'unica cosa che non ho perso è la speranza», conclude Uva. Il brissinese vive con una pensione di invalidità di 400 euro al mese oltre all'assegno di accompagnamento. Ma, non essendo autosufficiente, la maggior parte del denaro viene impiegato per pagare le persone che provvedono ai bisogno quotidiani di Uva. Il quale, ora, spera in un aiuto risolutivo da parte dell'ente pubblico.

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