Brugger, seggio «tedesco» ma con il Pd

L’ex sindacalista contende i voti della Cgil a Lorenzo Sola: «Puntiamo anche a sottrarre preferenze alla Svp»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Rendere il Pd una «alternativa» reale e «socialdemocratica» alla Svp. È questa la missione caricata sulle spalle dei candidati di lingua tedesca del Pd per queste provinciali. Ci sono Cornelia Brugger, Renate Prader, Horand Meier e il ladino Thomas Demetz. Ma non basta. A Cornelia Brugger è capitata una doppia incombenza. Ex segretaria della funzione pubblica Cgil, si trova a sfidare l’ex segretario generale Lorenzo Sola, in corsa nella lista Verdi-Sel. La loro competizione a distanza è uno degli spunti di questa elezioni. Ammesso che un sindacato sia ancora in grado di spostare quantità significative di voti, chi avrà la meglio tra i due? In ogni caso, altri tempi rispetto al successo elettorale di Luisa Gnecchi, ex segretario generale della Cgil. Numerosi esponenti locali della Cgil sono schierati con la Sel di Nichi Vendola. La candidatura di Cornelia Brugger è nata nel Pd anche per contenere la fuga di voti. I due tengono bassa la polemica tra ex colleghi, ma la sfida all’ultimo voto è serrata. Sola è impegnato in una campagna elettorale vecchio stile, con una miriade di appuntamenti e contatti nel mondo del lavoro. D’altronde è inserito in una lista in cui almeno tre candidati dei Verdi sono a loro volta impegnati nella battaglia per l’elezione in consiglio provinciale, gli uscenti Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss più la capolista Brigitte Foppa. A Cornelia Brugger il Pd ha proposto la candidatura spiegandole che c’è una chance di elezione. I democratici puntano a confermare gli assessori Christian Tommasini e Roberto Bizzo e incassare un terzo eletto. Cornelia Brugger potrebbe essere la prima consigliera Pd di lingua tedesca. Che possa diventare anche assessore sembra ipotesi troppo ardita. Così Cornelia Brugger: «Con la nostra presenza e con i temi del lavoro, del plurilinguismo, del sociale, dell'ambiente e di una maggiore autonomia dei Comuni, il Pd chiede il voto dei tedeschi, dei ladini e anche degli elettori che sono stanchi di votare Svp». Missione difficile, ammette la stessa Brugger: «Sono di Brunico e in quelle zone il rapporto è tutto da costruire. Quando spieghi le cose, allora le persone sono interessate. C’è voglia di una alternativa socialdemocratica alla Svp». Horand Meier, collega di Renate Prader in consiglio comunale a Bressanone, racconta una esperienza già concreta: «Non servono le parole, ma i fatti. Il gruppo Pd di Bressanone è plurilingue. Da capogruppo parlo in tedesco e ciò all’inizio ha provocato sconcerto». Un partito nazionale guidato da un sudtirolese. «Adesso non facciamo più notizia. Le persone sono pronte», racconta Meier. Aggiunge Renate Prader: «Il Pd deve essere un partito per tutti e speriamo di esportare in Provincia il modello di Bressanone: la Svp non ha la maggioranza assoluta e ciò ha permesso di portare avanti progetti più che interessanti a partire dal plurilinguismo nelle scuole». Meier punta alla sanità: «Il tema dei sette ospedali va affrontato, con razionalità e puntando alla qualità». Quanto all’autonomia, ancora Meier, «deve essere per tutti, non contro e garantire ai cittadini la possibilità di decidere sui grandi progetti».

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