Brunico, il Cai brinda ai suoi primi 90 anni ispirati alla montagna

Foto e canti corali nella serata che ha celebrato la sezione Presenti centinaia di soci e il presidente nazionale Martini


di Marco Pellizzari


BRUNICO. Sono stati celebrati solennemente i novant'anni della sezione brunicense del Club alpino italiano. Davanti a un folto pubblico il presidente sezionale Gianni Moreschi ha dato il benvenuto al presidente nazionale del Cai Umberto Martini, a quello provinciale Giuseppe Brogi e al vicesindaco Renato Stancher, che nei loro interventi hanno sottolineato tra l’altro l’impegno e l’entusiasmo che caratterizzano la sezione brunicense che opera in diversi ambiti e che vanta, in particolare dal 1990, un fiorente settore giovanile.

A raccontare la storia del sodalizio è stato Franco Dellantonio, che con Gianfranco Bernardi e Leo Mutschlechner, entrambi presenti e premiati col distintivo d’oro nel corso della serata, vanta ben sessant’anni d’iscrizione ed è stato presidente del Cai di Brunico dal 1999 al 2014.

Fondata nel 1924 insieme ad altre sezioni altoatesine, fra cui quelle di Bressanone e di Merano, della sezione di Brunico del Cai poco si sa fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Le uniche informazioni riguardano l’intavolazione nel 1924 della proprietà dei rifugi “Plan de Corones” e “Sonnklar” e il numero dei soci che nel 1926 erano 84. Notizie sull’attività escursionistica sono state reperite sulle colonne del quotidiano locale di allora, la “Provincia di Bolzano”.

Maggiori sono le informazioni sui primi anni del dopoguerra, ma fino al 1959 non vi sono verbali e si sa solo che alla guida della sezione, rinata nel 1945, si alternarono 5 presidenti: Franco Svaluto, Raffaele Sansone, Francesco Pradi, Fioravante Pallaoro e Giuseppe Piacenza. A loro succedettero nell’ordine Camillo Pellizzari, Bruno Melchiori, Gianfranco Bernardi e Renzo Olivotto.

Nel 1975 la sezione acquisì il rifugio “Brigata Tridentina” dal demanio militare e nel 1978 il “Vittorio Veneto” dall’omonima sezione. Grande impegno fu profuso nel dopoguerra proprio nel risanamento dei rifugi – a quelli citati va aggiunto il “Giogo Lungo” - e le difficoltà nel reperire i fondi necessari sono testimoniate dal fatto che alcuni consiglieri garantirono personalmente per i mutui assunti.

Accanto all’attività escursionistica, sempre molto intensa, vanno citate alcune date importanti nella storia recente del Cai di Brunico. Nel 1978 si tenne per la prima volta la gita “culinaria” d’apertura di stagione e il successo fu così grande che si tiene ancora oggi con la partecipazione di centinaia di iscritti (il loro numero proprio da allora è cresciuto enormemente). Fra il 1980 e il 1990 si intensificarono sia l’attività culturale che quella giovanile, quest’ultima in collaborazione con le scuole di lingua italiana. Nel 1991 iniziarono i corsi di avvicinamento alla montagna per i giovani, nel 1993 nacquero il gruppo glaciologico e la commissione gite e dal 1998, per iniziativa del segretario Vittorio De Zordo, esce il bel periodico sezionale “InfoCai”. Nel 2010, infine, tutti i rifugi, ad eccezione del “Plan de Corones”, sono passati alla Provincia.

Un pensiero commosso è andato al temine dell’excursus storico a tre consiglieri prematuramente scomparsi: Antonio Viola, Piero Eccher e Mario Brignoli. La serata si è conclusa con la proiezione di foto storiche ed è stata accompagnata dai canti del coro “Martinella” di Folgaria, ma già si sta pensando alle iniziative per il centenario della sezione, che ormai è a portata di mano.

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