Bufera sugli «autisti di fiducia»

L’opposizione contro i contratti degli assessori: privilegio insopportabile. E ai consiglieri tablet gratis



BOLZANO. Gli autisti personali degli assessori troveranno un degno comitato di accoglienza in consiglio provinciale. Le opposizioni annunciano: «La norma va abolita». È solo una delle novità contenute nel disegno di legge sui dipendenti provinciali appena varato dalla giunta, ma è la classica buccia di banana in un testo già denso di temi delicati su cui tutti i sindacati hanno chiesto un incontro urgente alla commissione consiliare. «Ci sono molte modifiche da fare», anticipa Cristina Masera (Cgil). Tornando alle auto di servizio, il disegno di legge prevede la possibilità di firmare contratti a tempo determinato ad autisti di fiducia di ogni assessore, come i segretari particolari. La Provincia dispone già di undici autisti di auto blu assunti a tempo indeterminato. Paul Köllensperger (Movimento 5 Stelle) è addirittura sorpreso: «Non sono in gioco milioni di euro, ma questa è la classica sciocchezza che dà ai cittadini l’impressione che i politici vivano sulla luna». Riccardo Dello Sbarba (Verdi) anticipa la richiesta di cancellazione della norma dal disegno di legge: «È un passo che va in direzione opposta alla politica annunciata di eliminare l’auto personale per ogni assessore. Andrà eliminato». Elena Artioli (Team A) ha già alle spalle battaglie contro le auto blu: «Ci mancavano solo gli autisti scelti dagli assessori. Le auto blu vanno vendute tutte, tranne quella del presidente. Gli assessori viaggino in taxi, garantendo un enorme risparmio alle finanze provinciali». L’assessore provinciale Waltraud Deeg, firmataria del disegno di legge, difende gli autisti scelti dagli assessori, ma chiarisce anche che «la novità non è il cardine di questa legge». In tempi di anti-politica perché garantire addirittura gli autisti scelti dagli assessori? « Come un segretario particolare, l’autista è uno dei collaboratori con cui gli assessori devono avere un rapporto di totale fiducia: a loro è affidata la tua sicurezza e sono custodi delle notizie che possono trapelare dalle tante telefonate di lavoro che facciamo durante i viaggi. Dobbiamo avere il coraggio di fare le cose in cui crediamo. Il tema c’è, se ne discuterà, ma non è l’asse portante della legge».

Tablet ai consiglieri. Intanto in consiglio provinciale è stato deciso che verrà distribuito un tablet ai consiglieri. Nelle scorse settimane il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann ha scritto ai colleghi chiedendo chi fosse interessato a ricevere questo strumento. Di nuovo, come ogni volta che se n’è parlato, la domanda è: con le indennità garantite ai consiglieri, è proprio necessario regalare tablet? Widmann risponde: «Vogliamo eliminare la carta dal consiglio provinciale. I consiglieri riceveranno documenti e giornali in abbonamento sul tablet». È previsto un viaggio di studio a Graz, dove è allo stadio avanzato la formula del Consiglio senza carta. Tutti in cravatta. Widmann non cita a caso i giornali sul tablet. È in arrivo il decalogo del perfetto consigliere con una stretta su abbigliamento e comportamento. Una bozza è stata preparata dall’ufficio di presidenza, che la presenterà ai capigruppo.

«Abbiamo un regolamento d’aula vecchio, che nessuno conosce e fa rispettare», riassume Widmann. Come misura di sicurezza è previsto che i visitatori del Consiglio presentino la carta di indentità. Ai consiglieri verrà chiesto di indossare giacca e cravatta (sulla cravatta obbligatoria il dibattito è aperto), di non usare i telefoni cellulari in aula e di non sfogliare i giornali. Il motivo? I bambini ci guardano e giudicano. Spiega il segretario questore Roland Tinkhauser: «Serve più decoro. Ogni volta che faccio da cicerone alle classi in visita i ragazzi mi chiedono perché i consiglieri stanno sempre al telefono, leggono o parlano tra di loro. Che figura...». (fr.g.)













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