Bus fuori controllo, tragedia sfiorata

Uno dei gioielli ad idrogeno in dotazione alla Sasa è entrato in avaria. «Non frena, non frena» urlava l’autista. Tre feriti


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Ai vertici della Sasa tutti tendono a minimizzare. In realtà quanto è avvenuto ieri poco dopo le 13.15 è realmente preoccupante. In primo luogo perchè solo una buona dose di fortuna ha evitato che il bilancio dell’incidente che ha visto coinvolto un nuovo autobus alimentato a idrogeno fosse ben più grave, in secondo luogo perchè - almeno ufficialmente - nessuno sa spiegare cosa possa essere accaduto. Resta il fatto che l’autobus in questione della linea 10A (che collega il centro città con l’ospedale di San Maurizio) , dopo il cambio di autista (per fine turno) al capolinea davanti alla stazione ferroviaria, è stato visto ripartire a tutta velocità. Sono stati attimi di vera e propria paura. L’autista, che era entrato in servizio pochi minuti prima, si sarebbe trovato improvvisamente alla guida di un autobus non controllabile. L’addetto è stato sentito urlare: «Non frena, non frena». In pochi istanti si è passati dallo stupore per quanto stava avvenendo al terrore che l’autobus potesse diventare un ariete - killer in grado di travolgere tutto e tutti.

Un film della paura. L’autista si è reso subito conto di non riuscire a controllare la situazione. In effetti l’autobus, una volta ripartito dal capolinea davanti alla stazione, avrebbe dovuto effettuare la svolta a sinistra seguendo la rotatoria per immettersi in via Stazione. In realtà, in pochi istanti, l’autista ha avuto l’intuizione che non ce l’avrebbe fatta. Dopo aver sbattuto con il lato destro del bus contro un segnale stradale di divieto di sosta ancorato al marciapiede davanti alla stazione, l’autista ha avuto la prontezza di riflessi di procedere diritto imboccando via Renon, in direzione della stazione a valle della funivia, nella speranza - ovviamente - di riuscire a bloccare il mezzo «impazzito». Qui c’è stata una buona dose di fortuna. Il semaforo che regolamenta il passaggio dei pedoni, era posizionato sul giallo lampeggiante. In quel momento, dunque, non c’erano pedoni impegnati ad attraversare la piazza davanti alla stazione. Si può ben immaginare cosa avrebbe potuto accadere se l’autobus fuori controllo fosse transitato in un momento in cui il passaggio pedonale fosse stato impegnato da decine di pedoni (come abitualmente accade ogni due e tre minuti). L’autobus è comunque riuscito a oltrepassare il semaforo senza travolgere nessuno e, sempre a velocità sostenuta, ha imboccato via Renon non prima di tamponare un taxi fermo sul ciglio della carreggiata dell’area dei tassisti davanti alla stazione.

Il tamponamento. E’ stata una botta molto violenta che ha provocato lo sfondamento del lunotto posteriore del taxi , una Volkswagen di tipo familiare. L’autobus ha proseguito ancora per una cinquantina di metri (sempre in direzione funivia del Renon) andando finalmente a fermarsi autonomamente all’altezza dell’immobile che sino a qualche anno fa ospitava gli uffici postali presso il complesso della stazione (ed ora ospita uffici provinciali). A quel punto l’autista ha spento il motore ed è sceso dall’autobus sotto shock. E’ stato l’unico ad essere trasferito in ospedale in ambulanza. Ferito anche il tassista che era alla guida della Volkwagen tamponanta e che ha subìto un colpo di frusta e ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Due utenti che si trovavano sull’autobus sono rimasti leggermente contusi ma non hanno fatto ricorso al pronto soccorso. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani ed i vigili del fuoco. Ma l’intervento più atteso è stato quello, molto rapido, dei meccanici della «Evobus» la ditta specializzata di Bressanone che ha in gestione la manutenzione dei cinque autobus ad idrogeno della flotta dalla Sasa. Sono stati loro a rimuovere l’autobus e portarlo in officina dopo aver escluso l’avaria di carattere tecnico.

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