C’è folla al Mercatino artigianale

L’originalità dei prodotti esposti sta conquistando turisti e altoatesini


di Gabriel Marciano


BOLZANO. In piazza Municipio appuntamento fino al 23 dicembre con il Mercatino artigianale che sta riscuotendo il vivo interesse di turisti e bolzanini.

«Sulle bancarelle – dice Denise Vannucchi, vicepresidente della rassegna del Mercato artistico – gli espositori presentano “opere” uniche. Qui tutto è ideato e costruito sempre e comunque a mano. Con amore». Sugli stand oggetti di ogni tipo prodotti con i materiali più vari.

Luca Facchini, lombardo, propone vetro lavorato con la fiamma ossidrica. Poco dietro Carlotta Rosin, veneta, realizza casette portachiavi in legno da appendere al muro. «Abbinano utilità e grazia. Si possono appendere con un sistema ad incastro». A fianco Massimo Moscardi stampa e presenta magliette. «È importante vestire capi di abbigliamento realizzati con tessuti di qualità. Le mie t-shirt, oltre ad avere stampe colorate come tantissime altre vendute dalla grande distribuzione, soddisfano anche questo aspetto con una scelta ponderata». Proseguendo nella visita salta subito all'occhio il banchetto di Francesca Antoniazzi, bolzanina e di Hector Melgar Alcalde spagnolo di Valencia. Francesca produce gioielli: compra il vetro di Murano, lo lavora a lume ed ottiene perle di vetro con le quali crea collane, braccialetti ed in genere gioielli molto colorati. Hector inventa lampade tagliando e dipingendo carta, dando vita a disegni mai scontati.

Poco più in là, l'altoatesina Emilia Hofer ha sul bancone candele che aromatizza con spezie ed erbe naturali. Utilizza chiodi di garofano, alloro, limone e lavanda.

Paolo Mensi, piemontese, sfrutta la vena artistica per creare origami in metallo. «Quelli che preferisco sono animali modellati con il rame, malleabile e quindi morbido da lavorare ed in più luccicante». Robert Rafael Schöena, sempre piemontese, crea e propone strumenti musicali: possibile trovarne di particolari come il didgeridoo, lungo corno di legno utilizzato tradizionalmente dagli aborigeni australiani. Di fronte si possono ammirare i quadri-acquari di Katharina Pesch. «Realizzati come un acquario, ma al posto dei pesci ci sono vari minerali, aria e acqua, che insieme compongono il quadro che rimane intatto con i colori ben definiti, perché i minerali che si sedimentano secondo processi diversi e non si mischiano». Dai quadri di Katharina Pesch si passa a quelli di Zdravko Popovic, che dipinge tele incantevoli, unendo l'arte della pittura a quella della scultura. «Modello una pasta particolare sulla tela e creo figure cui aggiungo dei sassi che danno alla composizione la componente tridimensionale tipica della scultura». Uno degli obiettivi di questo Mercatino resta comunque anche la solidarietà impressa da Padre Giovanni Barbieri nel 1970. E dopo 46 anni l’idea continua ad essere portata avanti con successo. Per questo motivo è stata organizzata una pesca di beneficenza con premi offerti dai venditori, il cui ricavato verrà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia.

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