Caramaschi bis, il sindaco si prende ancora una settimana 

Elezioni. Lunedì prossimo l’ufficializzazione della scelta che è nell’aria da mesi: «Mi piacerebbe portare a termine una serie di progetti che abbiamo messo in piedi. Ma un nuovo mandato significa rinunciare alle cose che più mi piacciono»  


antonella mattioli


Bolzano. «In cucina, sulla porta del frigo, ho appiccicato due fogli: in uno c’è l’elenco dei pro, sull’altro quello dei contro. Al momento è più lungo il secondo. Comunque mi prendo ancora una settimana di tempo, per decidere se fare il bis oppure chiudere alla scadenza del mandato, a maggio del prossimo anno». Incalzato ancora una volta dai giornalisti, Renzo Caramaschi ieri ha annunciato che lunedì 30 settembre, al più tardi il primo ottobre, comunicherà se intende scendere in campo per la seconda volta, alle Comunali del prossimo anno.

Al suo fianco, come sempre nella conferenza stampa del lunedì, Luis Walcher, il vicesindaco, muto in materia di elezioni davanti al pressing della stampa. La Svp inizierà a trattare il tema dal 5 ottobre con le prime riunioni dei gruppi cittadini, mentre per il segretario Alessandro Huber (Pd) è già tutto chiaro: «Caramaschi è il nostro candidato, ma aspettiamo che sia lui a sciogliere la riserva».

In realtà la voglia di Caramaschi di fare il sindaco per altri cinque anni è tanta, nonostante che nel 2016 quando era sceso in campo - del tutto a sorpresa e spiazzando lo stesso Pd che poi comunque lo ha sostenuto - avesse assicurato che “mai e poi avrebbe fatto il bis: un solo mandato, non un giorno in più”.

Ma si sa, la storia anche recente di Bolzano insegna che - nonostante fare il sindaco oggi sia molto impegnativo oltre che ad alto rischio inchieste penali, civili, contabili che una volta aperte si trascinano per anni - chi lo ha fatto una volta, poi si è ricandidato: Giovanni Salghetti Drioli ha concluso due mandati e solo per una manciata di voti ha fallito il terzo; dopo di lui, Luigi Spagnolli, è stato eletto per ben tre volte, anche se poi - vista l’impossibilità di governare - nel 2015 si era dimesso pochi mesi dopo la conferma a sindaco.

Se come pare ormai scontato Caramaschi è deciso a fare il bis, ciò significa che alla fine, messi sul piatto pro e contro, sono più gli onori che gli oneri che derivano dalla carica.

«Mi dispiace - ribatte il primo cittadino - ma nel mio caso non è così. Se decido di ricandidarmi, lo faccio perché abbiamo creato le premesse per una serie di progetti, di cui mi piacerebbe seguire la realizzazione. Sono procedure complesse che richiedono tempo».

Che sia per un motivo o per un altro, la verità che alla fine non è mai facile lasciare le poltrone che contano.

Per quanto mi riguarda in realtà la scelta non è facile, perché significherebbe rinunciare - per altri cinque anni - a fare le cose che più mi piacciono. Ovvero andare in montagna e poi scrivere libri. Quando hai 73 anni, il tempo assume sempre più importanza e devi decidere come spenderlo, per non doverti poi pentire.

Questo è quello che ripete da mesi, ormai è tempo di dire sì o no. Scusi cosa si aspetta che la Svp batta un colpo, ovvero che dica - cosa che difficilmente farà - che lo appoggerà già al primo turno?

Lo so perfettamente che non lo farà. Perché alla fine a prevalere sono logiche di tipo politico, più che una valutazione di quello che è il bene per la città. In questi quattro anni abbiamo creato le premesse per rivoluzionare una città ferma da vent’anni.

E quindi?

E quindi mi piacerebbe che i miei alleati capissero l’importanza di proseguire assieme un cammino intrapreso nella primavera del 2016. Invece c’è chi si guarda intorno per vedere dove è meglio posizionarsi per avere la certezza di essere rieletti e soprattutto tornare in giunta.

Dopo il ribaltone avvenuto a livello nazionale, per lei una rielezione potrebbe essere più facile.

Purtroppo mi rendo conto che stavolta sarà molto più difficile che quattro anni fa.

Il referendum sul tram del 24 novembre potrebbe essere un test anche sull’amministrazione Caramaschi.

Assolutamente no. Io credo che il tram sia una soluzione che consentirebbe di ridurre notevolmente il traffico in città. Progetti simili si stanno portando avanti in diverse città senza bisogno di fare un referendum. Ma Bolzano, si sa, è una città molto complicata e quindi faremo il referendum: saranno i cittadini a decidere.

Lei sta già lavorando ad una lista sua.

Se mi candiderò, farò una mia lista come nel 2016.













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