Caro asili, 168 donne lasciano il lavoro

Questo il numero delle mamme che se ne sono andate nel 2013. Cgil: «Colpa delle nuove tariffe». Oggi volantinaggio



BOLZANO. L’anno scorso 168 donne sono state costrette a dare le dimissioni per accudire i figli. Il dato emerge da una statistica dell’Ispettorato del lavoro sulle dimissioni di lavoratrici e lavoratori genitori. “Famiglia/lavoro: saniamo il conflitto” è lo slogan realizzato dal coordinamento donne della Cgil/Agb, in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, per lanciare una campagna di sensibilizzazione sul tema della conciliazione famiglia/lavoro. “Per noi si tratta di un traguardo irrinunciabile – spiega Doriana Pavanello, segretaria generale – per incentivare il lavoro femminile”. “Le condizioni economiche e sociali, ulteriormente aggravate dalla crisi economica in atto – spiega il coordinamento donne Cgil - dalla precarietà diffusa, dalla forte crisi occupazionale e dall'erosione del welfare, incidono negativamente sul processo di rafforzamento delle politiche di genere”.

Nel 2013, in provincia di Bolzano, hanno dato le dimissioni complessivamente 671 genitori, tra cui 627 donne e 44 uomini. Il maggior numero di dimissioni riguarda la fascia di età tra i 26 e i 35 anni: qui le mamme sono state 413 contro i 23 papà.

Numeri che parlano chiaro. “Il diritto al lavoro delle donne - continua Pavanello - ed il diritto a tenerselo stretto anche a seguito dell’avvento di una maternità, sono progressivamente minacciati dalla crisi ma anche dai tagli ai servizi, quindi soprattutto quelli per l’infanzia”. Il coordinamento donne della Cgil richiama l’attenzione sulla questione delle tariffe degli asili nido: “Nel tentativo di armonizzare le tariffe tra strutture pubbliche e private, si è creata una grossa disparità tra tariffe nel capoluogo, dove le famiglie sembrano in difficoltà, e il resto del territorio”.

Il coordinamento chiede all’assessora provinciale Waltraud Deeg che la questione venga affronta nel più breve tempo possibile con soluzioni che realizzino parità di trattamento tra tutti i cittadini. “Avere tariffe accessibili – così il Coordinamento - è ancora più importante in una fase di crisi: è significativo che anche nella nostra provincia un numero non trascurabile di donne abbia dovuto lasciare il lavoro per poter accudire il proprio figlio, non avendo possibilità di alcun altro sostegno”. Proprio in quest’ottica, oggi tra le 14.30 e le 16, il coordinamento svolgerà un’azione di sensibilizzazione lungo la passeggiata del Talvera (altezza Castel Mareccio), fornendo informazioni e pubblicizzando le richieste che verranno presentate in un documento alla politica locale: “Incentivare politiche di genere – conclude la nota del coordinamento – significa non solo tutelare il diritto alla maternità e al lavoro femminile, ma anche, ad esempio, promuovere e rendere esigibile il diritto di congedo parentale per i padri”.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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