Cava di ghiaia a Salorno, prolungata la concessione

La giunta ha ritoccato le condizioni e dato il suo benestare fino alla fine del 2015 L’estrazione al «Doss della Forca» era stata interrotta a causa di una frana


di Massimiliano Bona


SALORNO. Sebbene gli scavi siano stati interrotti più volte per una serie di frane (anche negli ultimi mesi) la giunta comunale ha deciso di prorogare il contratto per la sfruttamento della cava di ghiaia al "Doss della Forca", proprio al confine con il Trentino, e di ritoccare le condizioni fino al dicembre 2015. Per il Comune si tratta, è bene sottolinearlo, di un discreto introito ed essendo nuovamente garantite le condizioni di sicurezza l'esecutivo ha dato il via libera fissando anche le varie quantità.

Il rapporto con l'azienda guidata a suo tempo dal geometra Enzo Girardi (con una società accomandita semplice) si protrae ormai dalla fine degli anni Ottanta, con contratti che sono lievitati dai 33 milioni di lire dell'epoca fino ad oltre 35 mila euro annui. I primi problemi per lo sfruttamento della cava sono sorti a dicembre del 2011, quando il sindaco - con un'ordinanza motivata da una frana caduta a metà dicembre - aveva disposto l'evacuazione e lo sgombero di diverse particelle fondiarie e la Cogi srl (che nel frattempo ha preso il posto dell’azienda del geometra Girardi) non ha potuto estrarre ghiaia fino al 25 ottobre 2012. Un periodo piuttosto lungo, ma necessario di stop.

Poi è arrivato l'atteso via libera alla ripresa dell'attività da parte dell'ufficio geologia e prove materiali della Provincia e dal 23 dicembre del 2012 è stato ripristinato il vecchio contratto per lo sfruttamento del Doss della Forca.

Dopo diverse interruzioni, anche nel 2014, la Cogi lo scorso 29 settembre ha chiesto la proroga della concessione in scadenza per un altro anno. La stessa azienda ha spiegato che nel corso dell’anno è stato possibile estrarre solamente 1.600 metri cubi di materiale e quindi, a tutto il 2014, ne mancavano ancora poco meno di 3.500. Ed è quest'ultima la giustificazione addotta per chiedere un ulteriore anno di proroga.

Per la ghiaia già estratta nel 2014 al Comune andranno poco meno di cinquemila euro a cui bisogna aggiungere un canone di affitto di 17 mila e 266 euro.

Concessa, come detto, anche la proroga fino alla fine del 2015 con un canone di 2,74 euro al metro cubo che tiene già conto dell'aggiornamento Istat.

Per il 2015 al Comune spetterá un affitto minimo annuo di poco inferiore ai 27 mila euro. Sperando sempre che sia ancora possibile estrarre la ghiaia in condizioni di sicurezza.

Almeno per il momento non è previsto un piano pluriennale. La giunta, infatti, intende fare valutazioni ben ponderate. La zona, infatti, deve essere costantemente monitorata.

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