Censimento, mistilingui ancora ignorati

Il professor Palermo: «La proporz va slegata dal rilevamento, la società è cambiata»


Fabio Zamboni


BOLZANO. Il conto alla rovescia è iniziato. E mette un po' d'ansia: a chi ha poca dimestichezza con le scartoffie, a chi ha capito che si potrà compilare solo in internet ma non è così, a chi ha scoperto che ancora una volta in questa terra i mistilingui non esistono, a chi teme, a sproposito, che la dichiarazione etnica anonima vada a incidere profondamente sulla famigerata proporzionale.

Sul fronte dell'informazione spiccia, dobbiamo precisare che è vero che in Alto Adige - e solo qui - il censimento 2011 sarà anche e soprattutto via internet, ma che l'unico modello che sarà solo cartaceo e quindi da consegnare al rilevatore o ai centri di raccolta sarà quello di appartenenza al gruppo etnico, da quest'anno assolutamente anonimo: «Ci hanno chiamato parecchi cittadini - dice Johanna Plasinger direttrice del Centro di statistica demografica della Provincia - per saperne di più e pensando di poterlo compilare già adesso in internet. Ma non si potrà fare nulla fino alla mezzanotte dell'8 ottobre: da quel momento si potrà compilare. Il sito è www.provincia.bz/astat».

In attesa del giorno X che è il 9 ottobre, abbiamo chiesto un parere sul censimento e sulle novità che ci aspettano, al professor Francesco Palermo, costituzionalista bolzanino che ieri ci ha risposto al telefono da Strasburgo: «È certamente positivo il fatto che sia sganciato l'aspetto statistico della dichiarazione etnica da quello individuale, proprio perché il risultato della rilevazione sarà più aderente alla realtà. Dal punto di vista giuridico non cambia nulla, nel senso che il censimento inciderà sulla proporzionale esattamente come prima. Potrebbero variare i numeri, ma non credo in modo vistoso, e qualche cambiamento c'è sempre stato. Quello che io voglio sottolineare è che non è indispensabile che la proporzionale resti legata ai numeri del censimento, potrebbe invece essere legata ad altre modalità».

E la questione del mistilingui?
«È molto più complicata, e qui andrebbero fatti dei ragionamenti, prima di tutto quello sull'opprotunità di svincolare appunto la proporzionale dal censimento. Con un sistema di proporz legato ai tre gruppi attualmente considerati, se apriamo all'improvviso ad un quarto gruppo cioè a quello dei mistilingui, lo dovremo fare ad altre decine di etnie che avrebbero gli stessi diritti, etnie che si stanno moltiplicando anche in Alto Adige. Dunque la soluzione, per me, è proprio quella: mistilingui da rilevare sì con un censimento, ma con un nuovo obiettivo, quello di avere la fotografia di una società finalmente reale per dare indicazioni chiare a tutti, dalla politica alla cultura, per capire come adattare appunto le politiche alla società di oggi».

Ma la proporzionale ha ancora ragione d'esistere?
«Quello è un altro ragionamento che va fatto. Un passo avanti è stato quello del 2005, quando appunto l'aspetto personale della dichiarazione etnica è stato sganciato da quella a fini statistici, cosa che verrà sperimentata con il prossimo censimento, ma evidentememte non basta. E forse questo è il momento di fare un ragionamento più complesso, allargandolo appunto al proporz».

In attesa di mutamenti che la società altoatesina non sembra pronta a recepire a breve a livello politico, sulla novità del censimento etnico anonimo abbiamo sentito il parere di tre bolzanini impegnati in politica a livelli diversi: l'ex sindaco Giovanni Salghetti che si dichiarerà italiano e che considera un passo avanti la novità del censimento 2011 nella sua ottica di "autonomia dinamica", l'ex vicesindaco Oswald Ellecosta che si dichiarerà tedesco e che non è per nulla d'accordo sull'apertura a un quarto gruppo etnico, e l'avvocato Alberto Pasquali, un passato politico prima da Liberale, poi da forzista (FI, consigliere provinciale) e infine da militante del Pdl, che ci racconta il suo approccio al censimento come co-fondatore dell'Associazione mistilingui in quanto marito di una sudtirolese e padre di due figli assolutamente mistilingui. Tre modi diversi di avvicinarsi alla scadenza del 9 ottobre, sia dal punto di vista politico sia da quello personale, per capire meglio la complessa realtà in cui viviamo.

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