Censimento, rivoluzione on-line

Dal 9 ottobre le famiglie potranno «fotografarsi» sul web


Fabio Zamboni


BOLZANO. Ogni dieci anni lo Stato ci chiede chi siamo, dove abitiamo, quanti siamo in famiglia, quali sono le nostre abitudini e la nostra religione. E tanto altro. Lo fa attraverso il censimento, che in Alto Adige ha il valore aggiunto di darci anche un fotografia della composizione etnica della popolazione. E in questo campo ci sarà una delle due grandi novità del censimento 2011, che scatterà il 9 ottobre, il giorno di riferimento per la suddetta "fotografia" (i dati dovranno descrivere la situazione di quel giorno preciso: un'istantanea, insomma). La novità assoluta è che la dichiarazione di appartenenza al gruppo etnico destinata al censimento sarà anonima, e non sarà quindi inficiata da scelte utilitaristiche tipo: mi dichiaro tedesco così ho più facile accesso ai concorsi. La seconda, importante novità è che la dichiarazione si potrà fare via internet. Anzi, che la farà in internet la maggiro parte dei censiti: prima di tutto perché i moltissimi che hanno dimestichezza con il web faranno questa scelta e poi perché fra quelli che non lo faranno direttamente sul sito dell'Astat provinciale ci saranno sicuramente alcuni che decideranno di portare fisicamente il questionario negli uffici deputati, ma anche molti altri che lo faranno comunque sul web assieme ai rilevatori. Questi, si presenteranno nelle case dotati di laptop (computer portatile). Johanna Blasinger, direttrice dell'Ufficio statistiche demografiche della Provincia, ci aiuta a capire che cosa è il censimento 2011, come e quando arriverà nelle nostre case: «Si partirà il 9 di ottobre e durerà fino alla fine dell'anno per i comuni sotto i 20 mila abitanti, mentre quelli sopra hanno un mese in più a disposizione». Per quanto riguarda gli stranieri, avete previsto assistenza supplementare? Certo. L'Istat ha già implementato i questionari, che saranno disponibili in internet in 17 lingue. E in più al numero verde nazionale ci saranno operatori che sapranno palrlare le lingue più diffuse. Da noi, abbiamo consigliato ai Comuni che devono affrontare questo problema avendo un certo numero di residenti di vari Paesi, di attivarsi presso le organizzazioni che seguono gli extracomunitari, tipo la Caritas, per un aiuto nella compilazione.













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