Centri sociali al Brennero: «Non vogliamo lo scontro»

I responsabili della manifestazione: «Supereremo il confine tranquilli e sereni» Alfano duro con l’Austria: «Abbiamo ragione noi, non c’è nessuna emergenza»


di Alan Conti


BRENNERO. Gli organizzatori del corteo dei centri sociali al Brennero in programma questa domenica gettano acqua sul fuoco delle tensioni. «Saremo sereni e tranquilli» scrivono in una lettera inviata ai giornali e alle istituzioni i “No Border” del Tpo di Bologna rappresentati da Gianmarco De Pieri e dal deputato di Sel Giovanni Paglia che, oltre al comunicato, hanno firmato anche la domanda presentata in questura. «Attraverseremo in corteo la rediviva frontiera alpina per affermare il diritto alla libertà di movimento perché il sogno europeista vale più della paura che costruisce muri». A fare la differenza saranno le modalità della manifestazione perché la polizia italiana permetterà soluzioni che non arrechino alcun disturbo ai residenti, al traffico e agli esercizi commerciali mentre la gendarmeria austriaca non accetterà sconfinamenti. «Cammineremo come avremmo potuto fare in una qualsiasi domenica primaverile. Saremo in tanti, con la massima tranquillità e serenità. Non ci arrenderemo, però, alla costruzione di una nuova frontiera senza discutere o manifestare un'idea diversa, vicina a quella dei Padri fondatori dell’Europa». Ieri pomeriggio, intanto, al Commissariato del governo si è tenuta una riunione con il prefetto, i dirigenti della questura di Bolzano e i comandanti di Carabinieri e Guardia di Finanza per pianificare al meglio i dettagli della manifestazione che dovrà essere ordinata e veloce. Almeno fino alla frontiera perché poi la competenza, come detto, passerà ai colleghi austriaci.

Sulla questione, intanto, è tornato ancora una volta il ministro dell'Interno Angelino Alfano. «Abbiamo ragione noi: non ci sono dubbi e lo dico senza timidezza. Abbiamo in mano i numeri che certificano come non esista alcun pericolo di attraversamento di massa». I migranti e il Brennero sono stati anche al centro della seduta congiunta tra i consigli provinciali dell’Euregio. «È importante dare un segnale come Euroregione unita» ha detto il presidente del consiglio provinciale altoatesino Thomas Widmann. «Ci sono incoraggianti segnali di cambiamento sull'atteggiamento austriaco al confine. Non dobbiamo smettere di collaborare» le parole del collega trentino Bruno Dorigatti. Sarà presente al corteo anche la delegazione locale di Sinistra con Guido Margheri e Annamaria Molin. «Vogliamo una marcia pacifica per unire ancora una volta ciò che si vorrebbe dividere tornando al passato. È necessario aprire subito i corridoi umanitari».

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