Chini, prime prove di classi miste Italiani e tedeschi in aula assieme

Mescolate due terze delle elementari dei Piani: metà alunni di una lingua e metà dell’altra È il primo progetto strutturato in attesa delle primarie Langer di Firmian che apriranno a settembre


di Davide Pasquali


BOLZANO. I bimbi c’erano già arrivati da soli. E da un bel po’ di tempo. Pausa insieme in cortile, partite di calcetto insieme... Insomma, si conoscevano eccome. Adesso ci sono arrivati pure i grandi, che hanno deciso di fargli fare le lezioni assieme. Almeno per due settimane.

Qualcuno, intimorito, magari potrebbe mettersi in agitazione, e allora per precauzione non chiamiamole classi miste. Chiamiamole classi mescolate. Due terze, divise a metà e poi ricomposte in due nuove unità. In ciascuna classe, metà alunni italiani e metà tedeschi. Il progetto è nato alle elementari dei Piani a fine anno scolastico. Idea delle insegnanti di L2 di entrambi gli istituti di via Dolomiti - la Grundschule Chini al primo piano e la scuola elementare Chini al secondo piano del medesimo edificio - che ne hanno parlato incontrandosi come sempre in cortile. (Lo stesso cortile dove, anni fa, le pause si tenevano sfalsate, non facendo incontrare fra loro i bimbi italiani e tedeschi, motivando la scelta con la carenza di spazi a disposizione).

Si è iniziato a far sul serio solo a dicembre, strutturando per bene la sperimentazione didattica, senza dover ottenere bolle papali, ché per fortuna c’è l’autonomia degli istituti scolastici. E per fortuna le dirigenti, Bonaccio e Kollmann Ebner, sono entrambe aperte e sensibili. E per fortuna la scuola tedesca, rimasta per anni alla finestra, adesso ha compreso che se non ci si muove si rimane indietro. E per fortuna la scuola italiana, dopo un decennio di sperimentazioni per forza monche, non ha atteso invano la controparte, o “l’altra metà della mela”, come la chiamano con illuminante e azzeccatissima metafora le insegnanti delle Chini italiane. E per fortuna i genitori durante una serata informativa - comune nonché bilingue - hanno acconsentito, senza batter ciglio.

La sperimentazione è partita lunedì e si articolerà su due settimane. La prima terza mescolata, nella prima settimana farà lezione nella scuola tedesca, nella seconda settimana si sposterà al piano sopra, per le lezioni nell’istituto italiano. Viceversa farà l’altra classe terza mescolata.

Prima di avviare il progetto, le maestre hanno fatto il punto, per vedere a che punto si fosse arrivati col programma di italiano, tedesco, inglese... Qualche problemino su storia e geografia, perché fra i due curriculum, italiano e tedesco, le indicazioni provinciali non collimano. E allora si è puntato di più sulla materia universale: la matematica. Le lezioni si svolgono esattamente come al solito, anche se i ragazzi seduti tra i banchi per metà sono nuovi. Cambiare insegnante, cambiare compagni di banco, cambiare approcci. Dopo due soli giorni, i bimbi, molto più elastici dei grandi, sembra siano stati da sempre in classe assieme. Tranquilli e beati, sia nelle lezioni frontali che nei lavori a gruppetti, mescolati.

Guarda caso, come intestazione del progetto di scambio/gemellaggio, c’è una frase: «Vivo come una delle mie maggiori ricchezze gli incontri, già familiari o nuovi che siano». È di Alex Langer, cui è intitolata la scuola di Firmian. La prima costruita per essere mescolata. Aprirà i battenti a settembre.













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