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Ciclabili, in provincia di Bolzano spesi 148 milioni in vent'anni

Le comunità comprensoriali dell'Alto Adige continuano a spendere per le piste sovracomunali, mentre negli ultimi cinque anni la città di Bolzano non ha chiesto e ottenuto finanziamenti provinciali. Ora il commissario Penta dà il via libera alla nuova pista da Firmian a Casanova. Finanziata la sostituzione di due chilometri di parapetto in legno della ciclabile Lungoisarco verso Vadena


Davide Pasquali


BOLZANO. Se l’Alto Adige negli ultimi due decenni è diventato la mecca italiana del cicloturismo, un faro della ciclabilità turistica a livello nazionale, un motivo, semplice, c’è: si è investito, con grande convinzione. Da vent’anni. E si è speso molto. Per la precisione, dal 1995 al 2015 per le sole piste extracomunali, quelle per intenderci di lunga percorrenza (val d’Adige, val d’Isarco, val Pusteria, val Venosta, val Passiria...), la Provincia ha investito la bellezza di 147.934.796 euro.

Lo si evince dalla risposta dell’assessore provinciale agli enti locali Arnold Schuler ad una interrogazione del consigliere Tamara Oberhofer (Freiheitlichen).

Denari tutt’altro che gettati al vento, intanto per aver sviluppato un sistema di mobilità dolce, che, oltre a evidenti vantaggi sull’ambiente, ha generato almeno altri tre effetti molto positivi.

Il primo è l’inarrestabile proliferare di cicloamatori che, specie a Bolzano, oggi come oggi popolano le piste della Bassa anche ora, in pieno inverno, con effetti benefici per la salute psico-fisica di migliaia di persone, con conseguente risparmio in mancate cure mediche.

Il secondo effetto positivo è aver stimolato direttamente e indirettamente la cultura della bicicletta anche come mezzo di spostamento quotidiano. Ormai, a Bolzano si stima che nella bella stagione circa il 40% degli spostamenti avvenga a pedali.

Terzo vantaggio, aver creato un circuito turistico che ogni anno porta in Alto Adige milioni di euro.

Continuando a parlare di soldi, dalla risposta alla interrogazione di Oberhofer si scopre quanto hanno chiesto e ottenuto dalla Provincia i comprensori per mantenere e ampliare le ciclabili dal 2011 al 2015: 13.234,32 euro al Burgraviato, 249.481,45 alla val d’Isarco, 25.271,40 alla Pusteria, 114.637,60 al Salto Sciliar, 163.146,72 all’Oltradige-Bassa Atesina, 14.592,21 all’Alta val d’Isarco, 523.270,68 alla Venosta. E a Bolzano, che sul proprio territorio dovrebbe mantenere e ampliare le ciclabili di lunga percorrenza? Negli ultimi 5 anni dalla Provincia il Comune non ha ricevuto nulla. Semplicemente perché non ha chiesto nulla.

Qui la mappa interattiva, navigabile in modalità full screen, coi finanziamenti chiesti e ricevuti: più è scuro più soldi sono arrivati. Bolzano resta in bianco: nemmeno un euro.

Ora, invece, sotto l’amministrazione del commissario Penta, il Comune si sta muovendo su due fronti. Per quanto riguarda le ciclabili extraurbane di sua competenza, verrà sostituito il parapetto ligneo, lungo quasi 2 chilometri, sotto Bolzano, sulla ciclabile verso Vadena. Una recinzione che garantisce la sicurezza (siamo in riva all’Isarco) ma che da anni è fortemente ammalorata, e pericolosa. Eseguirà i lavori l’ufficio sistemazione bacini montani della Provincia. Si spenderanno 85.613,28 euro.

In città, invece, si darà finalmente il via ai lavori per la pista ciclabile da Firmian a Casanova, sul retro di via Resia, attesa da quasi un decennio e di recente chiesta con forza al commissario dal già consigliere comunale Enrico Lillo. L’appalto è stato assegnato. Il cantiere partirà a febbraio.













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