Concessioni alla Sel La Svp si spacca

Dopo Theiner, dubbi di Pichler Rolle e Noggler sulla revisione dei progetti Accuse dei Verdi: Durnwalder punta ancora a confondere le acque


di Francesca Gonzato


BOLZANO. L’energia continua ad agitare la Svp e irrompe nelle primarie di domenica. Dopo il clamoroso voto contrario in giunta di Richard Theiner, anche l’assessore Elmar Pichler Rolle prende le distanze dalla decisione di riesaminare tutta la documentazione delle gare truccate. Accuse da Sel e Verdi, che attaccano: «La soluzione Durnwalder: prendere tempo e intorbidire le acque». La giunta lunedì pomeriggio ha deciso di arrivare a una nuova assegnazione delle grandi concessioni, mantenendo ancora in corsa la Sel, di cui si recupererebbero le proposte originarie, pre manipolazione. È proprio questa linea, proposta dal consulente Giuseppe Caia e fatta propria dalla giunta provinciale, che provoca l’ennesimo scossone politico e il palese scetticismo del presidente di Ae Massimiliano Sturaro (vedi articolo nella pagina a lato): «Quali sarebbero le carte “giuste” di Sel da esaminare? Quelle acquisite dai Ros, quelle in Procura o in qualche ufficio provinciale? Può stare in piedi una proposta di questo tipo?». Pichler Rolle, assente lunedì pomeriggio alla seduta della giunta, esprime i propri dubbi: «Ritengo la strada del riesame non percorribile, perché provocherebbe di nuovo una lite giudiziaria. È chiaro che difficilmente il riesame verrà accettato dalle altre aziende, con cui però si dice di volere trovare un accordo». Soluzioni proposte da Pichler Rolle? «La questione è nelle mani dell’assessore Mussner e del professor Caia. La cosa più importante è cercare di raggiungere una intesa con le aziende coinvolte e uscire indenni da questa vicenda». Pichler Rolle attenua poi in parte il proprio giudizio, aggiungendo: «Devo precisare che non ho ancora avuto il tempo di leggere le relazioni di Caia». La linea decisa dalla giunta, oltre all’analisi della documentazione (Provincia affiancata da una commissione di esperti) e alla ricerca di una transazione, prevede anche la previsione che la Provincia scenda sotto il 50% in Sel (con cessione di quote ai Comuni e azionariato popolare) e la costituzione di parte civile della Provincia contro l’ex assessore Michl Laimer e l’ex direttore di Sel Maximilian Rainer. Il vicepresidente e Obmann Richard Theiner ribadisce le ragioni che lo hanno spinto a votare contro la delibera: «Non mi sembra giusto che si proceda a un riesame delle carte. Chi ha sbagliato deve subire le conseguenze dei propri atti. L’unica via di uscita è trovare un accordo stragiudiziale con tutti coloro che hanno presentato progetti, come Ae e Frasnelli». D’altronde Theiner nella Parteileitung di una settimana fa era stato tra i sostenitori della presa di posizione più rigida sulla questione energia: trattare gli accordi stragiudiziali mettendo sul tavolo robuste quote detenute dalla Sel nelle centrali contestate. L’opposizione di Durnwalder e altri in Parteileitung aveva portato la Svp a una versione di compomesso della risoluzione, prevedendo «anche» la cessione di quote. Il copione tra posizioni più o meno rigide si è ripetuto nella giunta di lunedì, questa volta però con Theiner unico voto contrario. Anche il Pd ha votato a favore e l’assessore Roberto Bizzo spiega: «Ci siamo affidati al professor Caia in una delle materie più delicate che esistano. Sono scelte tecniche, non politiche. Se il consulente dice che questa è l’unica via di uscita, mi fido». Il consigliere provinciale Josef Noggler (Svp) prende nettamente le distanze: «Non credo che sia sostenibile che Sel possa partecipare ancora a una eventuale assegnazione delle concessioni. Nelle gare, chi sbaglia esce. Non viene ripescato. Credo che questo sia il giudizio di tutti, al di fuori della giunta». Pesa anche il parere di esponenti di peso della Svp come Karl Zeller, che a più riprese si è detto convinto che l’unica soluzione sia trattare, abbandonando le prove di forza. E proprio di ennesima prova di forza parlano i Verdi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss: «L'obbiettivo di quanto il presidente Durnwalder ha fatto deliberare alla giunta è mantenere Sel nella partita delle concessioni e così trattare con le altre società, innanzitutto coi Comuni, da posizioni di forza, sperando di costringerli ad un accordo al ribasso. Ma la decisione di “rivalutare le concessioni ammettendo Sel con i progetti originari” si basa su presupposti giuridici e politici fragili e intorbida le acque». I Verdi accusano: «Durnwalder insiste nell'utilizzare il proprio doppio ruolo (in conflitto di interessi) per favorire la “sua” Sel e "assolvere" la catastrofica politica energetica da lui dettata negli ultimi 20 anni. Chi potrà decidere quali sono i "progetti originari" di Sel? Chi giudicherà tecnicamente i progetti, visto che gli uffici competenti sono stati demoliti pezzo per pezzo proprio dalla giunta? La commissione di esperti sarà nominata dalla giunta, che deciderà anche a chi riassegnare le centrali: dopo tutto quel che è successo, chi può credere che la giunta possa giudicare con imparzialità? E infine, dare una seconda possibilità ad un concorrente che ha imbrogliato, significa che chiunque potrà provare a vincere con mezzi scorretti». Guido Margheri (Sel) sintetizza: «Si cerca di truccare le carte un’altra volta».

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