Cure all’estero, garantito il rimborso ai pazienti

Prevista anche la retroattività per le prestazioni dal 25 aprile al 28 febbraio Sarà presa come parametro la cifra riconosciuta nel tariffario altoatesino


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Buone nuove per i pazienti altoatesini, a cui la giunta provinciale ha garantito ieri - con un Ddl "flessibile" sulla mobilità transfrontaliera del paziente - il rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero. Una decisione che stride, secondo diversi addetti ai lavori, con quella di chiudere, ad esempio, il Centro iperbarico, non meno importante delle cure offerte all’estero. Ma vediamo come si è arrivati a questa decisione, comunque importante per i malati.

L'entrata in vigore della direttiva europea sulla libera circolazione dei pazienti all'interno dell’Unione europea risale al 25 ottobre scorso, ma il provvedimento che sancisce il diritto dei cittadini europei ad avvalersi dei diversi sistemi sanitari dei Paesi europei, godendo in forma diretta delle stesse prestazioni sanitarie garantite dagli Stati di appartenenza, è stato recepito a livello nazionale con decreto governativo solamente lo scorso 28 febbraio. Nella seduta di ieri la giunta provinciale ha approvato un disegno di legge che allenta un'applicazione restrittiva della nuova normativa.

«Considerato che l'Alto Adige è tanto una realtà di confine quanto un'area che presenta particolarità linguistiche, la giunta provinciale intende garantire la mobilità transfrontaliera del paziente anche nei casi di prestazione sanitaria eventualmente garantita sul territorio nazionale in modo adeguato e in tempi giustificabili dal punto di vista clinico», ha precisato l'assessore Martha Stocker. Continua ovviamente ad essere necessaria l'autorizzazione preventiva del medico con relativa prescrizione. «Con il Ddl la Provincia si muove comunque all'interno delle direttive Ue», ha ricordato Martha Stocker.

La giunta provinciale ha inoltre previsto una norma transitoria che prevede il rimborso della prestazione sanitaria all'estero per quei pazienti che ne abbiano beneficiato fra il 25 ottobre 2013 e la data di entrata in vigore della normativa nazionale. La direttiva europea riguarda tutti i trattamenti non acuti e quelli programmabili e si applica ai servizi forniti da strutture pubbliche e private di 28 Paesi dell’Unione europea. Hanno diritto al rimborso tutti i cittadini residenti in Alto Adige che siano in possesso di una prescrizione della prestazione da parte del medico che opera in provincia di Bolzano. Per quanto attiene l'entità della cifra riconosciuta al paziente che decide di farsi curare all’estero, l'Azienda sanitaria altoatesina si baserà sul tariffario standard delle prestazioni in vigore in Alto Adige.

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