Dalla Provincia 2,5 milioni per il mutuo delle Terme

Verranno liquidati entro la fine di aprile: oggi ne restano da rimborsare 22 Per la ristrutturazione del complesso, palazzo Widmann ha pagato 132 milioni


di Giuseppe Rossi


MERANO. Con l'arrivo della primavera nella natura sbocciano i fiori, in Provincia invece è tempo di aprire la borsa e versare nuovi denari tintinnanti nelle casse di Terme Merano spa. L'altra mattina il presidente Arno Kompatscher e i suoi assessori provinciali hanno approvato l'ennesimo aumento di capitale sociale della azienda inhouse guidata da Andreas Cappello.

Entro la fine del mese di aprile altri 2,5 milioni di euro finiranno nelle casse delle Terme, una cifra indispensabile per consentire di pagare le rate del mutuo in scadenza nel corso dell'anno. «Il mancato assolvimento della richiesta presentata il 10 marzo dalle Terme - si legge nelle premesse della delibera votata l'altra mattina - comporterebbe la paralisi del servizio di interesse generale», ossia senza questi soldi le Terme non sarebbero in grado di portare a termine l'anno, viste le scadenze imposte dalla Cassa di risparmio, la banca che per la ristrutturazione del centro termale mise a disposizione a fine anni ’90 la bellezza di 70 milioni di euro di prestito.

Di quei milioni oggi ne sono rimasti da rimborsare 22, dopo che un importante abbattimento del mutuo è arrivato a seguito della vendita dell'hotel delle Terme, passato un paio d'anni fa nelle mani della famiglia Ebner.

Lo scorso anno la Provincia di versamenti alle Terme di Merano ne fece tre: 2,5 milioni per un aumento di capitale, come ha fatto ora, 2,7 milioni per ridurre il mutuo e 2,2 milioni come contropartita del contratto di servizio stipulato da quando Terme Merano spa è diventata una società inhouse della Provincia.

Di versamenti, contratto di servizio a parte (che serve per mitigare prezzi e tariffe e quindi partecipare al pareggio di bilancio), la Provincia nei prossimi dieci anni ne dovrà effettuare ancora, fino all’obiettivo di chiudere il mutuo bancario. A quel punto, non ci saranno neppure più gli oltre 200 mila euro di interessi passivi annuali e Terme Merano potrà tentare di lavorare guadagnando.

Il 2013 è stato il primo anno dalla sua costituzione nel quale Terme Merano spa ha chiuso un bilancio in utile: 1,12 milioni in tutto, ma dovuto a un fattore straordinario, ovvero il risparmio di 1,1 milioni di euro sul fondo rischi accantonato gli anni prima per il rimborso della parcella degli architetti Ruediger Baumann e Julia Zillich, che con le Terme avevano intentato una causa per quello che loro avevano giudicato un illegittimo licenziamento. Nel 2013 la vertenza giudiziaria si è chiusa con una transazione.

Rispetto ai 79 milioni ipotizzati all'inizio per la maxi ristrutturazione delle terme, per la costruzione dell'albergo e del garage interrato, a conti fatti la Provincia di milioni ne ha pagati 132. A questo importo, devono essere aggiunti i milioni spesi in aumenti di capitale.

Alla fine dei conti non si arriverà ai 200 milioni che ora si stimano necessari per la circonvallazione Mebo-Passiria, ma poco ci manca.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità