La protesta

Docenti no vax, orario raddoppiato da 20 a 38 ore

Il presidente dell'Associazione provinciale presidi Marco Fonatana: «I miei colleghi registrano forti resistenze in diverse persone e qualcuno si è anche rifiutato di “accettare” la novità ma la legge parla chiaro. Non esiste alternativa»



BOLZANO. Dal primo aprile i docenti sospesi perchè non vaccinati sono tornati a scuola (col test) ed al loro stipendio. Non sono però tornati in classe. E in questi giorni le proteste non si fermano perchè - nel decreto - sono stati equiparati al personale inidoneo all'insegnamento e di conseguenza vincolati a un contratto di 38 ore settimanali lontani dalle classi, quando in Alto Adige l’orario ne prevede 20.

Marco Fontana - presidente dell’Associazione provinciale presidi - dice che si stanno agitando molto: «I miei colleghi registrano forti resistenze in diverse persone e qualcuno si è anche rifiutato di “accettare” la novità ma la legge parla chiaro. Non esiste alternativa».

La documentazione del ministero parla di 36 ore - dice il sovrintendente Vincenzo Gullotta - che a livello provinciale salgono a 38. La circolare emanata dalla Provincia - firmata anche da Gullotta - che recepisce il decreto nazionale, recita testuale “se i compiti di supporto all’istituzione scolastica non consistono in attività svolte con le bambine e i bambini/le alunne e gli alunni, si applica l’orario di lavoro dell’amministrazione provinciale. Se, invece, si tratta di offerte aggiuntive di didattica a distanza, le ore vengono calcolate come ore di insegnamento”.

Apriti cielo. In sintesi il decreto legge prevede che siano equiparati al personale inidoneo all'insegnamento: non possono cioè stare in classe ma vengono impiegati in altre mansioni (che devono stabilire i dirigenti scolastici) lontano dagli alunni. Il personale inidoneo - generalmente persone fragili che non possono sostenere le lezioni in classe - ha un contratto a 36 ore (che in Alto Adige sale a 38), mentre una cattedra piena alle superiori, per esempio, è a 18 ore (in Alto Adige sale a 20 ore).

Già c'erano forti tensioni fra personale vaccinato con tre dosi e personale a casa senza stipendio, ora si rischiano altre proteste ma non era pensabile che i docenti tornassero a stipendio pieno senza lavorare.

In che attività sono impegnati? «Gli insegnanti reintegrati sono chiamati a diverse attività - riprende Fontana - perchè a scuola c’è sempre tanto da fare. Alcuni stanno redigendo l’orario scolastico del prossimo anno, altri sistemano la biblioteca di sostegno, altri cercano materiali nuovi o controllano i libri di testo. Si lavora anche alla programmazione delle attività dell’anno prossimo ed a rivedere i programmi, controllandone gli obiettivi. Viene sistemato il materiale e la documentazione. Alcuni docenti correggono le prove Invalsi. In alcuni casi - ma solo dove e se c’è effettiva necessità - vengono impiegati in attività di recupero, ripassi e corsi di potenziamento a distanza per studenti che devono recuperare o che sono in malattia».













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