Doppio passaporto, scontro a Vienna sulle carte segrete 

Il governo non consegna alla commissione parlamentare la bozza dei tecnici Kompatscher duro con i falchi della Fpö: «Elefanti in una cristalleria»



BOLZANO. Doppio passaporto, il progetto resta segreto. È sfumata ieri a Vienna, e diventa un caso politico, l’occasione per una prima ufficializzazione della bozza elaborata dalla commissione tecnica insediata dal governo. Si è riunita ieri la Commissione parlamentare per l'integrazione e per la politica estera. La Spö, partito socialdemocratico ora all’opposizione e tradizionalmente gelido sul progetto di doppio passaporto per sudtirolesi e ladini, aveva chiesto al governo Övp-Fpö di scoprire le carte, dopo mesi di lavoro del gruppo di esperti. Ma il governo non ha consegnato nulla, accusa il portavoce dei socialdemocratici per la questione sudtirolese Hermann Krist. Non solo, protesta Krist, «non sono stati nemmeno comunicati i nomi degli esperti che hanno partecipato al gruppo di lavoro». Il parlamentare Spö critica inoltre che il governo austriaco abbia avviato l'iter legislativo «senza una delibera vincolante del consiglio provinciale di Bolzano» e ribadisce «la grande preoccupazione per il dialogo amichevole tra Italia ed Austria». E intanto lunedì arriverà a Bolzano, invitato dai Freiheitlichen, il vicecancelliere e leader della Fpö Heinz-Christian Strache.

Sul tema è intervenuto ieri il presidente Arno Kompatscher, intervistato dalla agenzia austriaca Apa. Il doppio passaporto, dice Kompatscher, «è una cosa bella», se viene affrontato «in pace e dialogo con l'Italia e non ad ogni costo». Se va inteso in modo divisorio, ancora Kompatscher, «non rappresenta lo spirito europeo. Se invece viene inteso come elemento unificante allora sì». Kompatscher accusa «alcuni rappresentanti della seconda fila della Fpö di essersi comportati come elefanti in una cristalleria», mentre attesta al cancelliere Sebastian Kurz e alla ministra degli esteri Karin Kneissl «di aver comunicato in modo intelligente» lo scopo dell'iniziativa. È fuori luogo e pericoloso qualsiasi collegamento con idee revansciste». Questa la sintesi: «Una minoranza dice sì al doppio passaporto, una un po’ più grande dice no, mentre la maggioranza dice “sì ma non ad ogni costo”. Questa è la nostra posizione».













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