Dorfmann giura: «Non sfiderò Arno alle provinciali»

L’europarlamentare si tira fuori dall’ipotesi di cordata ostile «Kompatscher lavora bene, non c’è ragione di cambiare»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Herbert Dorfmann possibile protagonista di una scalata a Palazzo Widmann contro Kompatscher alle prossime elezioni provinciali. È lo scenario di cui si parla da almeno un anno. In base alla congiuntura e alle fortune di presidente e giunta, l’ipotesi di una azione ostile verso l’attuale maggioranza della Svp viene data come più o meno probabile. Contadini, conservatori, ala economica... questi sarebbero gli scontenti. Intanto l’europarlamentare tiene alto il profilo politico, coltivando con costanza parte del collegio elettorale, Alto Adige, Belluno e Trentino.Ma Dorfmann cosa dice? L’europarlamentare, Obmann della Svp in Val d’Isarco, risponde con un eccesso di candore: «Veramente si dice questo di me?». Comunque sia, Dorfmann esclude una sua possibile corsa alla presidenza con parole talmente nette, che veramente sarebbe difficile un ripensamento. Altro tema è invece il congresso della Svp del 13 maggio, in cui un ex collaboratore di Dorfmann, Michael Oberrauch, sfiderà Karl Zeller e Angelika Wiedmer per il ruolo di vice Obmann.

Gli scontenti del nuovo corso Kompatscher-Achammer potrebbero tentare la spallata, indicando lei come candidato alla presidenza provinciale.

«Forse trascorro troppo tempo a Bruxelles, perché non sono sufficientemente aggiornato sul gossip politico».

Non minimizzi. Se ne parla, lo sa.

«Non c’è una discussione su questo e non ne vedrei la causa. Il presidente Kompatscher svolge un ottimo lavoro, andiamo d’accordo. Non ha ancora completato il primo mandato in Provincia e spero nel secondo. Giro sul territorio e mi accorgo quanto il presidente goda di stima. La Svp deve essere contenta di avere Kompatscher. Lo stesso vale per l’Obmann Achammer, che è stimato nel partito e verrà confermato largamente. Quanto ai vice...».

Tre candidati per due posti di vice Obmann.

«Vedremo come andrà. La Svp ha una tradizione di vere elezioni, non si vota a pacchetto».

Michael Oberrauch è un suo ex collaboratore. A proposito di scalate al partito.

«Ha lavorato per la Svp e poi collaborato alla mia campagna elettorale nel 2014. La votazione al congresso sarà interessante. Non c’è nulla di scontato».

Gli scontenti della Svp quindi non tenteranno la scalata?

«Credo che il nostro partito stia attraversando un buon momento. Quasi a sorpresa, felicemente, anche a livello europeo si sta verificando un ritorno ai partiti di centro. Dopo la Brexit e l’elezione di Trump, le persone stanno riflettendo molto seriamente sugli estremismi. Adesso, occhi puntati ovviamente sulle elezioni francesi. Quello sarà il banco di prova. Per scaramanzia è meglio non eccedere nell’ottimismo, ma forse sta calando l’ondata dei populismi, degli attacchi all’Europa unita. I cittadini capiscono che non si risolvono così i problemi. Anche la rottura con l’Austria sul Brennero non porterebbe da nessuna parte».

La Svp godrà di questo suo essere rimasta sempre lì, più o meno al centro?

«Me lo auguro. Alla Svp di Bressanone stanno arrivando giovani con la voglia di lavorare».

Alle prossime provinciali la destra tedesca non crescerà?

«Non parlo degli altri partiti. A me interessa la Svp, che deve dare risposte alle domande delle persone, ma non sembra che gli estremismi di sinistra e di destra sfondino nella nostra provincia».

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