Droga e prostitute in casa Indagine Ipes in via Milano 

Il presidente Schweigkofler attende la relazione della Polizia per intervenire «Se le segnalazioni venissero confermate, scatterebbe la revoca dell’alloggio»



BOLZANO. Dopo la segnalazione dell’Alto Adige, che aveva raccolto le lamentele di alcuni inquilini di una palazzina Ipes di via Milano, il presidente dell’Istituto per l’edilizia sociale della Provincia, Heiner Schweigkofler, s’è subito attivato presso gli uffici competenti del suo istituto, appurando che nei confronti dell’assegnatario dell’appartamento oggetto delle lamentele era già in corso una verifica. «Proprio grazie ai protocolli d’intesa che il nostro istituto ha stipulato con la Polizia di stato – spiega il presidente – sono state avviate tutte le procedure per appurare se i comportamento dell’inquilino rispettano o meno il nostro regolamento. Ovvio che, vista gravità di ciò che viene contestato, occorra compiere tutti gli approfondimenti del caso. Perché la situazione è tale che, se confermata, porterebbe senza dubbio alla revoca dell’assegnazione dell’alloggio. In questo momento, quindi, stiamo attendendo la relazione del funzionario della questura per poi procedere di conseguenza».

La situazione a cui fa riferimento Schweigkofler è quella che, ieri, proprio su queste pagine, un inquilino della palazzina di via Milano denunciava come non più tollerabile. «Da diversi mesi ormai – spiegava – uno degli appartamenti è diventato una sorta di base in cui un nutrito di uomini e donne, quasi tutti magrebini, svolgono la loro attività. Ventiquattr'ore al giorno. E non ci vuole grande fantasia per capire quale attività svolgano anche perché sembra proprio che non si preoccupino di essere visti». L'intestatario dell'appartamento in questione è un bolzanino diversamente abile il quale, per ragioni tutte da chiarire, sembra aver deciso di subaffittare i suoi locali o quanto meno di fornire una base logistica a quelle persone, forse in cambio di qualche beneficio. E così, le notti, per gli abitanti del palazzo, si sono arricchite di incubi e di paure. Perché sul giroscale e nel cortile davanti all’entrata, infatti, non è raro imbattersi in loschi personaggi. Uomini, impegnati in quella che pare evidente essere attività di spaccio, e donne che stazionano nei paraggi dell’edificio, evidentemente in attesa di clienti da accompagnare poi nell’appartamento Ipes. Tutto questo, corredato da liti furibonde con urla e schiamazzi anche in piena notte. Nelle settimane scorse, inoltre, qualcuno di questi personaggi avrebbe provveduto a togliere la serratura del portone d’entrata al palazzo, così da rendere più facile e rapido l’accesso alla piccola folla di persone che ha trasformato l’appartamento nella base in cui svolgere le proprie attività e condurre i propri affari.













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