Due alpinisti pusteresi bloccati 20 ore in parete

Incrodati da domenica sul Secondo Campanile del Popera nel Bellunese Soccorsi molto difficili per colpa della nebbia e del buio


di Alan Conti


BOLZANO. Quasi venti ore, e un’intera notte, bloccati in parete. Sono stati recuperati con un impegnativo intervento i due alpinisti pusteresi bloccati da domenica pomeriggio sulla parete del Secondo Campanile del Popera. L’allarme era scattato intorno alle 18.30, quando il 118 è stato contattato dalla coppia composta dal 34enne M.T. di Sesto e dalla 25enne R.M. di Dobbiaco, in difficoltà al rientro dalla Via Comici-Dalmartello. A vuoto il primo tentativo di avvicinarsi alla parete effettuato intorno alle 19 di domenica, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha dovuto interrompere l’intervento e rientrare per una fitta nebbia e per il buio. Una squadra del Soccorso alpino è stata quindi elitrasportata in quota, fino al limite della visibilità. Avvicinatisi, i soccorritori avevano però appurato che i rocciatori non stavano scendendo dalla Via normale, ma si trovavano invece ancora sulla Via Comici, da dove si stavano calando con le doppie e dove le loro corde erano rimaste incastrate nella roccia. Dal momento che i due alpinisti erano attrezzati ed equipaggiati per bivaccare in parete, i soccorritori hanno deciso di rinviare le operazioni di recupero in elicottero alle prime luci di ieri mattina. Attesa inutile, visto che la persistenza delle nubi non era diminuita. Di fronte alle avverse condizioni meteo, sette soccorritori (quattro del Soccorso alpino della Val Comelico e tre del Sagf della Guardia di finanza), sono partiti dal rifugio Lunelli per aitarli. Arrivati all’attacco verso le 9, mentre altri quattro soccorritori facevano base a terra, in tre hanno iniziato a scalare la via, con la centrale operativa del Suem che faceva da contatto con gli alpinisti al cellulare poiché, dietro uno sperone, non sentivano e non rispondevano ai richiami. I soccorritori li hanno individuati a circa due terzi della Via Comici e, dopo un delicato traverso di 60 metri, hanno attrezzato una sosta poco sotto, in un punto dove i due scalatori si sono avvicinati calandosi, per poi essere assicurati. Finalmente, poco prima delle 13, un varco nella nebbia ha permesso all’eliambulanza del Suem di avvicinarsi il necessario per recuperare soccorritori e alpinisti in 5 rotazioni, con un verricello di 30 metri. Alpinisti e soccorritori sono stati quindi trasportati al rifugio Berti. Un intervento durato quasi venti ore quella che ha messo a dura prova le capacità degli uomini del Soccorso alpino della Val Comelico e del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo, la cui professionalità si è ancora una volta dimostrata indispensabile in presenza di condizioni meteo avverse che impediscano l’intervento risolutivo dell’elicottero, così come in interventi notturni.













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