Durnwalder: «Sono uscito da un incubo»

L’ex governatore commosso per l’assoluzione: «Mia figlia Greta un giorno mi ha detto: vero che farai 3 anni in carcere?»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. "Allora, fino alle 11 sono duecento”. Duecento cosa presidente? "Beh, mail, messaggini. Non le dico le telefonate . Tutti ad assicurarmi: lo sapevo, ne ero certo fin dal primo giorno... Anche se devo confessare che sono magari piccole bugie ... ma fanno piacere ". Il Kaiser, 74 anni, il giorno dopo l'assoluzione resta quello che era : un uomo di mondo. Che il mondo ha capito come va.

Confessi Durnwalder , era emozionato dopo la sentenza.

"Anche prima. E durante. Sempre. Anzi: confesso che ho avuto una gran paura. In cuor mio ero sicuro di aver agito in buona fede e correttamente ma la legge ha tante vie ...".

Solo paura o qualcosa di più ?

"Più della paura è il continuo disagio. Anche in casa".

Pure lì?

"Allora, la mia Greta ha 7 anni, qualcuno in meno quando tutto è iniziato. É un’età  nella quale magari non si leggono i giornali ma si sente la tv o gli amichetti. Una volta è tornata da scuola e mi ha detto: papi ma è vero che dovrai andare in prigione per tre anni?".

E lei?

"Ho cercato di spiegare che mi sentivo a posto. Ho fatto quello che hanno fatto tutti prima di me. Solo che.. Va beh niente".

Solo che ?

"Per scrupolo facevo annotare i premi, le donazioni così mi accorgevo se a un certo paese o a una associazione avevo già  dato qualcosa tempo prima... Ma questo l'ho già  detto tante volte".

E gli altri, la gente che incontrava?

"A Bolzano almeno 10, 15 persone al giorno venivano da me a dirmi; forza presidente sappiamo cosa ha fatto , stia sicuro andrà tutto bene. Ma sentivo anche sospetti ".

Del tipo?

"Dopo tre anni magari erano sensazioni mie ma iniziava a pesarmi. Voglio dire: entrare in un bar, avvertire che qualcuno parlava a bassa voce e immaginare che stessero parlando di me, della mia vicenda. E percepire che il processo era partito da persone che mi volevano male, che hanno aspettato che non fossi più presidente per darmi una mazzata ".

Qualche politico?

"Non so se qualcuno in particolare ma certo nella questione giudiziaria si è inserita anche la politica".

Un processo politico?

"No, non pienamente ma certo ha avuto una valenza anche politica ".

Cosa pensa di Guido Rispoli e della Procura?

"Uno si aspetta da me adesso parole di rivalsa ma non è così. Penso che non potevano agire diversamente, lui e Igor Secco. Avevano delle carte, sono andati avanti. Naturalmente, dal mio punto di vista, tutto ci divideva ma ad ognuno il suo ruolo ".

E i giudici?

"Immagino che mi dirà: facile dirlo adesso ma lo dico lo stesso. Carlo Busato e gli altri sono stati molto corretti e pazienti. Hanno ascoltato un esercito di testimonianze ma senza mai un commento, una parole di troppo, un giudizio. Hanno ascoltato e valutato in silenzio e con molta educazione e professionalità".

Dal 2013 è dentro a questa storia. Poteva fare qualcosa ma non l' ha fatto perchè imputato ?

"Non lo so, non con precisione. Avevo appena finito un lavoro molto impegnativo ma sapete come sono, non vorrei fermarmi mai.

Qualcuno le si è negato per questa sua vicenda?

"Ho avuto l'impressione, un paio di volte, che un colloquio sarebbe potuto finire diversamente in altre circostanze. Ma ero io a sentirmi condizionato, questa è la verità. Avevo la sensazione di non essere realmente ascoltato, che ci fosse sempre qualcosa di non detto, coperto magari dalla cortesia formale . Insomma era un incubo. Ho vissuto una realtà  sempre un poco distorta".

E adesso ?

"Sono sempre io. Gli altri, immagino, cambieranno un po'".

E oero che ha fatto?

"La mattina ho avuto un matrimonio in Val d'Ultimo, nel pomeriggio sono stato a Naturno poi la sera a Falzes a votare per il referendum".

Si o no?

"Naturalmente sì. Detto e ripetuto. Non cambio mai idea".

E poi a casa...

"Finalmente ".

Che ha detto alla sua Greta appena l'ha rivista?

"Che il papà non va più in prigione ".

E lei?

"Bene, allora andiamo in vacanza".













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