E su stranieri e destra Staffler e Huber diventano alleati 

Domani le primarie per il segretario Pd. Ieri ultimo duello Martedì arriva Matteo Renzi con il suo viaggio in treno 



BOLZANO. Ultime scintille tra Huber e Staffler prima del voto che domani sceglierà con primarie il segretario del Pd. Ieri al Rainerum il confronto conclusivo dei due candidati. Intanto è confermato l’arrivo di Matteo Renzi a Bolzano. Il segretario del Pd sarà martedì in Regione, prima a Rovereto, poi a Bolzano, all’interno del suo tour in treno «Destinazione Italia». «Non sono previste assemblee pubbliche, Renzi in questo tour organizza una serie di incontri di ascolto e visita realtà produttive», riferisce Carlo Costa, impegnato nell’organizzazione. Non è esclusa una visita alla Leitner di Vipiteno.

Ieri dunque l’ultimo faccia a faccia tra Alessandro Huber e Uwe Staffler. Domani le primarie aperte (anche ai non iscritti), con voto dalle ore 8 alle ore 20 in 18 seggi. In contemporanea ieri sera, nella sede del Psi, più di una decina di persone di partiti e movimenti, dalla sinistra al centro, passando per il Pd (Gnecchi e Bizzo) avevano risposto all’appello di Ardelio Michielli: «Proviamo a organizzare un centrosinistra per le elezioni?» (articolo a lato). E di centrosinistra hanno parlato a lungo ieri i due sfidanti (moderatore Francesco Clementi). Sempre elettrici sul tema della rottura o meno con l’attuale gruppo dirigente del Pd, ma in sintonia sul dna del Pd. «Ho messo apposta la cravatta rossa..», dice Staffler. E Huber di rimando: «Possiamo avere alleanze un po’ più di sinistra o di centro, ma siamo il centrosinistra e dovremmo riappropriarci dei valori antifascisti, perché sono quelli che hanno messo insieme questo partito». Bolzano è la città con tre consiglieri di CasaPound. Che fare? Dialogarci? «Nel momento in cui sono legittimati a candidarsi, dobbiamo fare i conti con questa realtà. Ma si è creato un solco da cui non torneremo indietro», dice Huber, «I tre di CasaPound sono gli unici che hanno votato contro la cittadinanza onoraria a Manlio Longon. Non hanno avuto nemmeno la decenza democratica di risparmiarci questo gesto». Per Staffler l’obiettivo è chiaro: «Ridare credibilità a un Pd che ha consegnato a Bressa la gestione dell’autonomia. Non c’è da stupirsi, se la Svp non ci prende troppo sul serio». Huber, che è sostenuto dalla maggioranza del Pd, propone la sua voglia «di cambiare per il miglioramento». Durissimi entrambi sulla «schedatura etnica» dei bambini a scuola. Il Pd dovrebbe aprire una crisi di giunta? Stoccata di Huber agli eletti provinciali: «Non si aprono le crisi a cose fatte. Si evitano questi incidenti, discutendone prima con la Svp». Toni molto secchi anche sul tema degli stranieri. Staffler: «Il Pd non deve cedere un centimetro alla destra su questi argomenti. Dobbiamo fare il meglio per l’integrazione di queste persone. E certi paesini che hanno avuto molto dovrebbero essere più generosi». Huber: «Niente chiacchiere, niente uso della paura. Il centrosinistra di Bolzano fa il massimo per accogliere tante persone costrette a stare in città in condizioni non accettabili per politiche provinciali sbagliate». Priorità politiche? Staffler: «Investire sulla qualità in provincia, dalla scuola bilingue alle aziende». Huber: «Ricordare che in questa terra ricca ci sono fasce di sofferenza». (fr.g.)

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