Elezioni, Bersani a Bolzano: "Siamo autonomisti da sempre"

Il segretario del Pd chiude la campagna elettorale di Spagnolli nei quartieri italiani della città cantando "Bella ciao"


Maurizio Dallago


BOLZANO. Arriva Bersani a Bolzano e attacca Berlusconi. «Dal 1994 ad oggi non ha fatto nulla, le tasse non sono scese e la disoccupazione è aumentata», così il segretario del Pd. Poi un elogio «del buongoverno in questa città» e l’appoggio a Spagnolli «sulla strada dell’autonomia e della convivenza».
 Nella giornata, quella di ieri, degli schiaffi nel centrodestra, il centrosinistra ha dato prova di unità. Ed al coro dei partiti italiani si è aggiunta la voce di Klaus Ladinser, capolista della Svp, che dal palco della festa di chiusura della campagna elettorale in piazza Mazzini, ha esortato i bolzanini «a fare vincere Spagnolli, continuando l’esperienza di governo in città». «Abbiamo lavorato bene», così l’assessore della Stella alpina.
 «Questa terra come modello di autonomia e convivenza può diventare per tutta Italia la sala macchine per progettare la covivenza, una palestra per il resto del Paese», sottolinea il segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani. «Bolzano è una città che riesce a tenere insieme le differenze, non lasciamoci invadere da idee regressive che ci portano indietro», dice l’ex ministro del governo Prodi. «La vedete qui la destra che si da i cazzotti, è la stessa in tutta Italia. A Bolzano avete piena occupazione, redditi elevati, servizi sociali. Ma nel resto d’Italia non è così: l’Italia sta scivolando e la domanda da porsi è questa: “Cosa abbiamo di più da quando c’è Berlusconi?” e purtroppo la risposta è “niente”», ancora Bersani durante la festa in piazza Mazzini.
 Per il segretario del Partito democratico un pomeriggio tra incontri con la gente e piacevoli siparietti, come quello con il coro Castel Flavon in piazza Don Bosco. Bersani si è messo a cantare insieme ai coristi: dalla «Montanara» a «Bella ciao». Da un quartiere all’altro a bordo di un autobus storico della Sasa, insieme ai candidati del suo partito per le comunali di domani. Dall’aeroporto, passando per Oltrisarco, fino in piazza Walther. Occasione per bersi un caffe con il presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Poi conferenza stampa all’ex Cristallo, insieme a Spagnolli ed al segretario altoatesino, Antonio Frena. «Non abbiamo avversari, visto cosa succede nel centrodestra e rispondiamo con l’unità del Pd alle loro divisioni interne», evidenzia quest’ultimo. E se Spagnolli ricorda di «avere dimostrato di saper ascoltare e lavorare facendo squadra», Bersani parte dal territorio. «Grazie al buongoverno avete raggiunto conquiste sconosciute altrove. Siamo il partito del lavoro, del welfare, vogliamo la scuola pubblica e diciamo no alla privatizzazione dell’acqua», afferma l’ex ministro. «Il Pd ha facilità a rapportarsi con la prospettiva autonomistica, ci abbiamo creduto da sempre al suo sviluppo anche quando abbiamo dato le concessioni per l’energia idroelettrica alla Provincia, che ho vissuto pure come una sorta di risarcimento agli abitanti di questa terra per quanto fatto dal fascismo in Alto Adige», ancora Bersani. Poi l’attacco alla Lega. «I leghisti hanno sempre detto “Roma ladrona”, ma non è vero che nella capitale sono tutti ladroni. È la Lega che sta con i ladri a Roma e questo governo lo sta tenendo su il Carroccio, sarebbe ora di finirla di fare tutte le parti, a seconda delle convenienza. Quindi le critiche a Berlusconi. «Si vanta di durare più di Degasperi, ma se dovesse fare un riassunto di quanto ha fatto in questi anni, non sarebbe in grado di farlo, al contrario dello statista trentino», sottolinea Bersani.
 Fine conferenza-stampa e incontro con i bolzanini. Ai tavoli in via Milano per uno stuzzichino, a seguire - sempre in autobus - in piazza Don Bosco con il coro ed i sostenitori del Pd, fino al comizio finale in piazza Mazzini.
 

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