Elogio Alto Adige, terra di super chef e vini d’eccellenza

Dietro Niederkofler e Hintner, si fanno largo i nuovi cuochi In ascesa Schneider e Baumgartner. Fenomeno osterie


di Angelo Carrillo


BOLZANO. Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la “piccola” guida de l’Espresso che raccoglie il meglio dei ristoranti e delle cantine dell’Alto Adige. Nella cornice di Fiera Hotel il responsabile Nord Est della guida Espresso Luigi Costa ha illustrato pregi (molti) e debolezze (poche) dell’enogastronomia altoatesina. La guida, presentata con la sorella edita da “Gault Millau” (in lingua tedesca), distribuisce anche nel 2015 una pioggia di cappelli e riconoscimenti per i ristoranti e i vini dell'Alto Adige puntando l’attenzione sui punti di forza del sistema: alimenti di qualità, arte della lavorazione e creatività. «In Alto Adige l'ospite sa di mangiare bene ovunque vada, dall'osteria contadina al ristorante di alta gamma. Gli addetti ai lavori prestano sempre molta attenzione al cibo che mettono nei piatti, e di questo se ne accorgono anche i critici gastronomici», hanno detto i direttori di SMG Greti Ladurner e Marco Pappalardo durante la presentazione svoltasi presso lo stand HGV. Nell'edizione 2015 della guida “Gault Millau Sücltirol” sono ben tre i cuochi altoatesini a meritarsi i tre "Hauben": Heinrich Schneider dell'”Auener Hof” di Sarentino, Karl Baumgartner del ristorante “Schöneck” di Falzes ed Herbert Hintner del “Zur Rose” di Appiano. Niederkofler stellare con 4 cappelli. Le Guide de L'Espresso (più severe) hanno invece assegnato due "Cappelli" a testa a Jörg Trafoier del “Kuppelrain” di Castelbello-Ciardes e Gerhard Wieser della “Trenkerstube” dell'Hotel Castel di Tirolo.

Un buon pasto non si può definire tale se non è abbinato ad un buon vino – come ha spiegato il responsabile, Luigi Costa , e in questo i vignaioli altoatesini costituiscono un'ottima spalla per i cuochi dell'Alto Adige. Quest'anno i critici enologici delle Guide de L'Espresso hanno assegnato il massimo riconoscimento riservato ai "vini d'eccellenza" - le tre stelle - a ben 23 etichette altoatesine, quattro in più rispetto alla passata edizione. Nella "bibbia" gastronomica italiana i vini altoatesini rap-presentano il 7% del totale, un dato straordinario se si pensa che dalle cantine altoatesine esce appena lo 0,6 % della produzione nazionale di vino. L'Alto Adige insomma, con i suoi 5.300 ettari di superficie vitata, tiene testa anche al Piemonte che vanta 61 vini d'eccellenza a fronte però di 25mila ettari di vigneti.

Ma sono in particolare i cibi locali e i piatti tradizionali i punti di forza dell'ottima cucina altoatesina, come dimostra Günther Veith, chef dell'Oberraindlhof in Val Senales, che permette allo storico albergo di famiglia di esordire nelle Guide de L'Espresso. Le altre new entries del 2015 sono il ristorante Paradiso dell’Hotel Paradies di Laces, l’albergo Colle di Bolzano, il Kallmünz di Merano, il ristorante Ritterhof di Caldaro, il Tilia di Dobbiaco, l’Hotel La Tambra di Corvara in Badia, il Pretzhof di Val di Vizze, il ristorante Castel Flavon ed il Bistro Humus di Bolzano. La bontà della cucina altoatesina è testimoniata anche dalle tre nuove osterie contadine segnalate da Gault Millau Südtirol: la Familienalm Taser di Scena, il Rauthof di Merano ed il Tendershof di Resia. A guidare la pattuglia degli chef altoatesini c’è naturalmente Norbert Niederkofler che ha ormai raggiunto l’olimpo dei grandi ristoranti con il suo punteggio stellare di 18,5 sulla Guida Espresso. Un risultato mai raggiunto in Alto Adige. Secondo si piazza Herbert Hintner che sfonda finalmente il muro dei 17 punti e entra di diritto nel novero delle cucine più importanti d’Italia. Non c’è che dire davvero un bel risultato per l’Alto Adige. La piccola guida de l’Espresso con ristoranti e cantine si trova da oggi in edicola al prezzo di 6,20 euro.













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