Ferrovia della Venosta, elettrificazione in 3 anni

Gli interventi di adeguamento sono stati pianificati e costeranno circa 55 milioni Il punto al convegno che ha celebrato il decennio dalla riattivazione della linea



MERANO. Il treno della Venosta compie 10 anni e l'occasione è stata colta al volo, l’altra mattina allo scalo merci della stazione di Merano, per un convegno intitolato "Treni regionali: motore per lo sviluppo economico, per il turismo e la società". Oltre al presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher e all'ad di Rfi Maurizio Gentile, c’erano Paolo Emilio Signorini (capo dipartimento del ministero dei Trasporti), l'ex presidente della giunta Durnwalder, il presidente del consiglio regionale Thomas Widmann, assessori provinciali in carica, i senatori Berger e Zeller, i presidenti della comunità venostana e del Burgraviato, diversi sindaci oltre ad autorità varie.

Dal 5 maggio 2005, data della riattivazione, la Ferrovia della Venosta ha messo in moto molto in Alto Adige, ha detto Florian Mussner, e ha “ suggerito un nuovo modello di mobilità grazie alla combinazione treno e bicicletta, con nuove prospettive turistiche e per il tempo libero per l'intera Val Venosta. Quello della Merano-Malles è un successo che ha superato tutte le aspettative".

“Il parco macchine - ha proseguito Mussner - dotato di 11 automotrici a trazione diesel-elettrica Gtw 2/6 (denominate Atr 100) della compagnia svizzera Stadler Rail, compie ogni anno circa 1,1 milioni di chilometri sulla tratta di circa 60 chilometri con le sue 18.120 corse (50 al giorno - 48 le domeniche e nei giorni festivi) e trasporta ogni anno 2 milioni di passeggeri”.

Il prossimo traguardo sarà l'elettrificazione della linea, per la quale sono già stati fatti alcuni passi: "Gli interventi di adattamento della linea richiederanno dai 3 ai 4 anni”, ha detto Joachim Dejaco, direttore di Sta - Strutture trasporto Alto Adige spa.

Parlando di elettrificazione della linea, Dejaco ha aggiunto che i costi previsti “sono nell'ordine dei 55 milioni di euro”. Fra i lavori più significativi vi sono l'allungamento di alcuni marciapiedi, la nuova configurazione della stazione di Marlengo (marciapiede del secondo binario e un eventuale sottopasso). È già in fase di predisposizione la gara di appalto per l'elettrificazione (linea aerea- alimentazione) e si pensa anche all'adeguamento tecnico ai treni Flirt esistenti (politenzione e Ssb).

La storia della Ferrovia della Venosta prese il via agli inizi del Novecento con l'inaugurazione del tratto Merano Malles il 1° luglio 1906 alla presenza dell'arciduca Eugen.

Dopo la prima Guerra mondiale, la linea ferroviaria passò dall'Austria all'Italia e quindi la sua gestione andò alle Ferrovie dello Stato. Dopo vicende alterne e l'avvento dell'automobile la linea ferroviaria perse d'interesse, tanto che fu inserita nell’elenco delle ferrovie in passivo da chiudere, i cosiddetti "rami secchi". Dalla sua riapertura il 5 maggio di 10 anni fa, è stato un crescente successo di utenti, fra i quali molti turisti. Non è mancato, nel corso del convegno, il ricordo della tragedia del 12 aprile di 5 anni fa: un minuto di silenzio è stato deciso in memoria delle 9 vittime di allora. (e.d.)













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