«Forse servirà una soluzione “creativa”»

BOLZANO. Karl Zeller, vice Obmann della Svp l’aveva messo in conto: «Arriveranno tempi complicati». A Roma come a Bolzano. Zeller è tra coloro che immaginano, se necessario, «soluzioni creative» per...



BOLZANO. Karl Zeller, vice Obmann della Svp l’aveva messo in conto: «Arriveranno tempi complicati». A Roma come a Bolzano. Zeller è tra coloro che immaginano, se necessario, «soluzioni creative» per Palazzo Widmann.

Iniziano le consultazioni. Finora era più che altro un rito.

«Negli ultimi trent’anni era tutto abbastanza scontato: avevamo un alleato prima del voto e lo stesso dopo il voto. Oggi è tutto aperto e molto, se non tutto, dipenderà dalle consultazioni. L’ho sempre detto ai miei “rimpiangerete i tempi del Pd”. Con loro si discuteva di contenuti, c’erano punti da limare, ma le divergenze erano poche, se penso alla situazione attuale. Finora abbiamo conosciuto alleanze politiche, mentre con i Verdi e la Lega ci sono i punti di differenza sostanziali. Ogni scelta avrà un impatto forte nel partito».

In campagna elettorale e nei primi giorni dopo le elezioni l’alleanza con la Lega sembrava scontata. Cosa è cambiato?

«Poteva forse sembrare scontata, ma non lo è. Non mi esprimo, non faccio parte della delegazione e fino a quando non si conosce le posizioni dei partiti non ha senso parlare. Credo che la pensino così quasi tutti nel mio partito».

Lei, ma non solo, fa capire che per la giunta potrebbero rendersi necessarie soluzioni «creative». Creative fino a che punto?

«Se non saranno possibili gli scenari tradizionali, allora bisognerà lavorare di fantasia. Anche loro a Roma sono diventati creativi con il contratto di governo. Prima vanno sperimentate le vie tradizionali, sapendo che ogni soluzione avrà i suoi costi e i suoi vantaggi. Con la situazione uscita dal voto non sarà facile costruire una maggioranza e neppure governare. È ovvio che accada, se devi mettere insieme l’acqua e l’olio, cioè la Svp con partiti fortemente diversi. D’altronde questo hanno deciso gli elettori e Il 21 ottobre abbiamo ottenuto anche aspetti positivi, come il calo dei Freiheitlichen».

Oggi (ieri, ndr) Kompatscher si è scagliato contro i «sovranismi»: è un messaggio alla Lega amica di Orban e Le Pen?

«Con la Lega abbiamo avuto buoni rapporti. La situazione si è complicata con Salvini».

Senza accordo con la Lega la Provincia potrebbe gestire cinque anni di isolamento dal governo nazionale?

«Sarebbe complicato, ma dal punto di vista del consenso potrebbe rivelarsi vantaggioso. E negli ultimi cinque anni abbiamo dato più sicurezza all’autonomia. D’altra parte, nella Svp c’è sicuramente anche qualcuno che guarda con favore alla Lega di Salvini.Nulla sarà indolore, appunto».

Con i Verdi governate nelle città. Perché questa pregiudiziale sulla giunta?

«Hanno una concezione opposta della autonomia: su proporzionale, scuola e censimento. Non credo che la Svp metterà mai in discussione i pilastri dell’autonomia e l’eredità di Magnago».

Il Team Köllensperger è stata la novità. Lei è uno degli antipatizzanti?

«Se Paul Köllensperger non avesse commesso quell’errore strategico fondamentale... Non ha detto la verità. Per giustificare la sua pseudo rottura con il M5S ha dovuto dire che si rivolgeva agli elettori del gruppo tedesco. Avrebbe dovuto essere sincero, dire che si rivolgeva a tutti: avrebbe forse eletto solo quattro consiglieri non sei, ma ci avrebbe forse costretto a una alleanza. Le furbizie si pagano».

Tra le soluzioni creative potrebbe esserci un governo con assessori esterni?

«Molto improbabile. Sono necessari 23 voti e su nulla come sul “no” all’assessore esterno si coalizzerebbero consiglieri di ogni colore. La Lega con quattro eletti ha comunque un diritto di veto, perché la proposta dovrebbe essere fatta dalla maggioranza dei consiglieri del gruppo italiano». (fr.g.)

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