Forza Italia, è allarme CasaPound 

Biancofiore e l’ex ministro Gelmini a Don Bosco: «Non fatevi illudere dalla destra estrema». Entusiasmo per Tajani


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Mariastella Gelmini si rifugia nel bar per riscaldarsi. Sfoglia l’Alto Adige. «Michaela, cosa è questa storia del doppio passaporto?». «Te lo spiego dopo, bisogna lavorarci». Michaela Biancofiore, capolista di Forza Italia nel proporzionale alla Camera e candidata nel collegio di Bolzano, ha scelto la gelateria Pennini di via Resia per chiudere la campagna elettorale con l’ex ministra Mariastella Gelmini. Questa volta non si limita a vantarsi «sono qui, tra la gente, nei quartieri popolari di Bolzano, non a teatro, come Maria Elena Boschi. A teatro ci va chi se lo può permettere. Io incontro anziani che non hanno i soldi per il riscaldamento». Dice questo, ma tocca anche il nervo scoperto, non solo per il suo centrodestra: «Siamo qui perché in questi quartieri si guarda verso CasaPound. Non è così che si risolvono i problemi, non è con i loro metodi che avremo più sicurezza. Bisogna andare al governo e fare le leggi giuste. Un voto per loro è un voto per il Pd». Sotto il gazebo della gelateria c’è una trentina di persone. Passano a salutare gli alleati Enrico Lillo e Giusy Librizzi, candidati di «Noi con l’Italia-Udc»: «Nel quartiere ci siamo sempre. Abbiamo installato la nostra sede in una stanzetta proprio di questa caffetteria». Ma ieri era la giornata di Antonio Tajani, il presidente del Parlamento europeo che ha detto sì a Berlusconi, è disponibile come candidato premier del centrodestra. Gelmini e Biancofiore prendono la rincorsa: «Da oggi, grazie a Tajani, è ancora più incomprensibile la scelta della Svp di allearsi di nuovo con il Pd. Tajani è nel Ppe, è stimatissimo negli ambienti Svp. È tempo di rompere l’equivoco della loro alleanza innaturale con la sinistra». Non accadrà piuttosto che si troveranno tutti sotto il medesimo tetto, in caso di larghe intese? Maria Stella Gelmini assicura che è no, assolutamente no: «Chi parla di larghe intese lo fa per distogliere l’attenzione dalla necessità di andare a votare. Anche un solo voto conta. Sono convinto che il centrodestra sia a una incollatura dal 40 per cento, che garantirebbe la maggioranza in Parlamento. C’è voglia di cambiamento, altro che larghe intese». Gemini difende la proposta di flat tax al 23% lanciata da Berlusconi. Arno Kompatscher è tra chi la giudica irrealizzabile. Risposta di Mariastella Gelmini: «La flat tax viene applicata con successo in altri Paesi, dalla Russia a Hong Kong. È una proposta ambiziosa, certo, ma non se ne può più dei bizantinismi del fisco italiano. Sono sicura che riuscirei a convincere il presidente Kompatscher». Passa un anziano, riconosce le bandiere di Forza Italia e le due parlamentari: «Berlusconi galeotto». Un simpatizzante prova a reagire. «Lasciate stare». Sulla sicurezza Michaela Biancofiore si affida agli slogan: «Non se ne può più di anziani costretti a dormire nel camper e stranieri sistemati negli hotel a quattro stelle». Il ministro Marco Minniti ci ha provato, ammettono, «infatti usa le ricette del centrodestra». È tempo di partire per Trento. La campagna elettorale è quasi finita. «Michaela ha avuto un coraggio da leonessa, ad accettare questo collegio», le rende onore Gelmini. La candidata si avvia: «Mariastella ci vediamo a Trento. Con la Smart vado piano».

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