Funerali, da lunedì si riparte: 15 persone e mascherine 

La Diocesi. Anche in Alto Adige le regole concordate tra ministero e Cei. Il Comune riapre il cimitero alle visite Le esequie: controllo della temperatura, esclusione di chi superi i 37,5 gradi, protezioni anche per i sacerdoti



Bolzano. Almeno questo strazio è terminato. Le famiglie da lunedì potranno tornare a salutare i propri cari con funerali «veri», sia pure ancora con una limitazione a quindici presenze. E non solo questo. Il via libera è legato a una serie di prescrizioni, dal controllo della temperatura all’uso delle mascherine.

Ieri l’annuncio dopo settimane di dolore indescrivibile per i funerali celebrati in cimitero con un paio di persone, l’accompagnamento del sacerdote e, almeno a Bolzano, un tempo limitato a quindici minuti. Così sono stati seppelliti i deceduti per il Covid e per qualsiasi altra causa.

Il Comune da parte sua riaprirà domenica il cimitero, oggi riservato solo alle sepolture. Oltre a partecipare ai funerali, i bolzanini potranno tornare a visitare le tombe dei propri cari. «Domenica scadrà l’ordinanza di chiusura del cimitero. Sono felice di non doverla rinnovare», annuncia il sindaco Renzo Caramaschi.

È stata diffusa ieri pomeriggio la circolare del ministero dell’Interno che chiarisce alla Cei (Conferenza episcopale italiana) le regole che da lunedì consentiranno di nuovo di celebrare le esequie alla presenza di quindici persone. Era il documento atteso dalla Diocesi, che poco più tardi ha annunciato questo primo segnale di ritorno alla normalità.

Il vescovo Ivo Muser e il vicario generale Eugen Runggaldier presentano le misure, indicate ieri alle parrocchie: «Premessa la necessità di rispettare le misure di prevenzione atte a contrastare per quanto possibile una diffusione del coronavirus, il decreto che da lunedì 4 maggio rende possibile la celebrazione delle esequie prevede una serie di modalità da osservare». Queste le regole che varranno, fino a quando il contagio non sarà ulteriormente ridotto. «Alla celebrazione possono prendere parte solo i congiunti e comunque in numero massimo di quindici. Non è consentito l’accesso alla celebrazione a persone che risultino avere una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi o che presentino sintomi influenzali. Si raccomanda allo stesso modo di non partecipare alle esequie funebri alle persone che nei giorni precedenti abbiano avuto contatti con persone positive a Covid-19». La celebrazione, anticipa il vescovo Muser, «può avere luogo in chiesa o all’aperto, ad esempio al cimitero. In entrambi i casi una persona, responsabile per la sicurezza, deve misurare la temperatura corporea dei partecipanti alla cerimonia di commiato. La misurazione può avvenire attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. A chi risulti avere una temperatura superiore ai 37,5 gradi non viene consentito l’accesso alla celebrazione».

Vanno adottate tutte le misure precauzionali che evitino il formarsi di assembramenti. «Tutti coloro che partecipano alla celebrazione e al rito del commiato devono indossare una mascherina di protezione e mantenere una distanza minima di sicurezza interpersonale di un metro», proseguono il vescovo Muser e Runggaldier. Nel corso della celebrazione sarà vietato il contatto fisico tra i fedeli, «pertanto nello scambio del segno di pace e allo stesso modo nell’espressione delle condoglianze si raccomanda di non porgere la mano.La distribuzione dell’Eucarestia avverrà porgendo l’ostia sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico. «I fedeli dovranno restare al loro posto, mentre il sacerdote – dopo aver avuto cura di igienizzarsi le mani – si recherà dove essi sono disposti. Anche il celebrante dovrà indossare la mascherina di protezione», prosegue la nota.

Se il rito funebre avviene in una chiesa, al termine della celebrazione essa dovrà essere adeguatamente arieggiata. Inoltre, proseguono le indicazioni, «va assicurato che la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia con idonei detergenti ad azione antisettica delle superfici e degli arredi che possano essere stati toccati da persone». Saranno chiese senza più i familiari libretti. Si consiglia infatti di «rimuovere dalle chiese i libri delle preghiere e dei canti liturgici, in modo da non doverli igienizzare dopo ogni celebrazione». Nella cerimonia delle esequie solo il celebrante utilizzerà l’acqua benedetta, tutti gli altri si faranno il segno della croce e si inchineranno davanti al defunto. Infine le ultime raccomandazioni ai parroci da parte del vescovo e del vicario generale: «Ci si assicuri che la cerimonia si svolga in un tempo contenuto. Va assicurato inoltre che i fedeli vengano informati su tali disposizioni di sicurezza». La situazione al cimitero di Bolzano, ricorda Caramaschi, nelle scorse settimane ha raggiunto livelli «che non potranno essere dimenticati. Siamo arrivati ad avere cento bare nei container, in attesa della cremazione. Le ho viste, quelle bare, e le avrò per sempre davanti agli occhi».

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