Giovane nel Talvera, infermità irreversibile

La diagnosi dei medici è devastante: danni irreversibili al cervello che per troppo tempo non è stato rifornito sufficientemente con ossigeno. Per Mustafa Ansani, il cittadino iraniano di 27 anni quasi annegato venerdì pomeriggio, non c'è molta speranza



BOLZANO. La diagnosi dei medici è devastante: danni irreversibili al cervello che per troppo tempo non è stato rifornito sufficientemente con ossigeno. Che le sue condizioni non fossero buone, lo si sapeva già, subito dopo averlo tirato fuori dal Talvera. Ma che non si sarebbe mai più ripreso una volta fatto ripartire il cuore e la respirazione, questo la famiglia non lo poteva sapere. Purtroppo per Mustafa Ansani, il cittadino iraniano di 27 anni quasi annegato venerdì pomeriggio, non c'è molta speranza.

Secondo i medici non potrà mai più tornare alla sua vita. E' rimasto troppo tempo sott'acqua, senza rifornire il cervello d'ossigeno. I danni sono irreparabili. Un duro colpo per la famiglia, che credeva in un miracolo. Il 27enne stava facendo un bagno con il cugino ed alcuni amici, un centinaio di metri a nord del ponte Talvera a Bolzano. Il gruppetto di amici aveva appena finito di pranzare e visto il caldo aveva deciso di fare un tuffo nell'acqua del fiume. Poi, secondo le dichiarazioni del cugino fatte alla polizia, Mustafa Ansani si sarebbe sentito male, perdendo conoscenza.

A quel punto gli amici hanno dato immediatamente l'allarme e circa cinquecento metri dopo, tra il ponte Talvera e il ponte di legno che porta in via Rosmini, due agenti e un brigadiere dei carabinieri si sono lanciati nel fiume per recuperare il corpo del giovane uomo. Il 27enne aveva già smesso di respirare, ma le forze dell'ordine lo hanno subito rianimato, facendo partire di nuovo il cuore e la respirazione. L'iraniano è stato poi trasportato d'urgenza all'ospedale San Maurizio di Bolzano dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Ieri la terribile diagnosi: danni irreversibili al cervello. La famiglia, disperata, ora non sa cosa fare. Nei prossimi giorni si rivolgeranno a degli specialisti per chiedere come comportarsi in questi casi.

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