Giravano con targhe false per commettere furti

Denunciati ad Andriano tre nomadi in trasferta sorpresi con un kit da scassinatori Sequestrati un piede di porco, tenaglie, un flessibile con le lame, torce e radio


di Massimiliano Bona


TERLANO. Giravano con un «kit» da perfetti scassinatori nel baule dell’auto e soprattutto si erano muniti di targhe false per non correre il rischio di essere identificati dalle forze dell’ordine. Stiamo parlando di una banda di ladri professionisti in trasferta - composta integralmente da nomadi piemontesi - che l’altra sera è stata fermata dai carabinieri della stazione di Terlano, guidati dal luogotenente Strazzieri, per le strade del vicino Comune di Andriano.

Ad impressionare è l’armamentario trovato e sequestrato dai militari dell’Arma: guanti per non lasciare impronte digitali, abbigliamento scuro, ma anche un piede di porco, tenaglie, un flessibile con diverse lame, torce e radio portatili, necessarie con ogni probabilità per comunicare in modo rapido in caso di problemi durante i vari colpi che intendevano mettere a segno. Non è un caso, probabilmente, che sia stata scelta una zona con numerose villette unifamiliari. alle quali si può accedere con grande facilità.

A tradire la banda di nomadi e ad insospettire i militari della stazione di Terlano sono state le targhe contraffatte. «Quella del veicolo fermato ad Andriano era stata realizzata con una serie inesistente di numeri e lettere e sostituite a quelle originarie del veicolo».

È bastato un rapido controllo al «database» per capire che in auto c’era una banda di ladri in trasferta.

Una volta rinvenuto il «kit» del perfetto scassinatore i tre sono stati accompagnati in caserma e i militari hanno trovato le conferme che cercavano ai loro sospetti. È stato deciso, opportunamente, di sequestrare anche l’autovettura, per cercare di capire se era stata utilizzata o meno per commettere altri colpi in provincia o anche fuori regione. I tre nomadi identificati hanno rispettivamente 22, 26 e i 41 anni e sono dovuti tornare in Piemonte in treno. Nei loro confronti è stata sporta denuncia per una lunga serie di reati: dal possesso di attrezzi da scasso al falso materiale fino alla ricettazione.

Nelle prossime ore potrebbero essere presi ulteriori provvedimenti. I carabinieri hanno chiesto, infatti, al questore di emettere nei loro confronti un foglio di via che impedirebbe ai tre di rientrare in territorio altoatesino.

Tutto sommato alla banda di nomadi è andata ancora bene: se solo i carabinieri li avessero colti in flagranza di reato avrebbero dovuto fare i conti con pene ben più pesanti. Il codice penale, per il furto, prevede infatti la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 516 euro.

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