Gli iscritti Cgil portano l’acqua in Africa

Con le donazioni comprate 20 cisterne per un ospedale in Kenya. Il progetto dedicato alla memoria di Sepp De Vivo



BOLZANO. A volte da una grande dolore possono nascere progetti e iniziative che danno speranza e vita ad altre persone.

Il 3 gennaio 2016 si è spento Giuseppe “Sepp” De Vivo, una persona che ha lasciato un vuoto profondo nel sindacato (la Cgil di cui era da decenni un attivista). e nel mondo dell’associazionismo e del volontariato bolzanini. Nei mesi successivi alla sua scomparsa, gli amici e la moglie Wally Rungger hanno raccolto una somma che poi è stata utilizzata per pagare il contratto di un anno di lavoro a un giovane profugo scappato dal Mali.

Nei giorni scorsi a “Sepp” la Cgil ha dedicato l’inaugurazione di venti serbatoi d’acqua nel distretto di Wamba in Kenya. E a una ragazza disabile (e per questo ripudiata dalla famiglia), Wally Rungger, ha deciso di pagare la protesi e la scuola fino al termine degli studi presso il Collegio della suore.

Ancora una volta, dunque, il Caaf della Cgil dell’Alto Adige ha realizzato direttamente un progetto di solidarietà a favore delle popolazioni più esposte alla povertà, realizzando le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana in un ospedale del Kenya, precisamente a Wamba.

Una delegazione della Cgil e del Caaf si è recata nei giorni scorsi direttamente nella località kenyota per inaugurare le cisterne dedicando, come detto, l’intervento di solidarietà, con una targa che è stata esposta nell’ospedale, al dirigente del sindacato Giuseppe “Sepp” De Vivo.

La delegazione, guidata dall’amministratore delegato del Caaf Marco Pirolo, era composta da Luciano Celentano, Cristina Masera e dalla compagna di una vita di Sepp De Vivo, Wally Rungger.

La delegazione bolzanina è stata accolta dal vescovo di Wamba, monsignor Virgilio Pante, e da Edi Martinelli e Liliana Dal Vit, una coppia di volontari della Bassa Atesina, che da anni si occupa di iniziative di solidarietà, e senza i quali il progetto non si sarebbe mai realizzato.

Marco Pirolo nel suo intervento all’inaugurazione delle cisterne, ha voluto ringraziare anche «tutti coloro che ogni anno si recano presso i nostri uffici per la dichiarazione dei redditi». Per ogni dichiarazione infatti vengono donati 50 centesimi dal Caaf e altri 50 dai contribuenti che lo desiderano.

Un atto di solidarietà che ha permesso al Caaf Nordest di raccogliere dal 1999 ad oggi oltre 2 milioni e 200.000 euro destinati a decine di progetti di solidarietà in campo sociale, sanitario e formativo in moltissime località del Sudamerica, dell’Asia, dell’Africa, della ex Jugoslavia ed anche in Italia.

Il Caff dell’Alto Adige in tutti questi anni è stato tra i più attivi nella raccolta fondi tanto da essere il primo nel Nordest nel rapporto tra dichiarazioni dei redditi e fondi raccolti.  Con la realizzazione delle 20 cisterne per la raccolta dell’acqua piovana (che hanno una capacità di 24 mila litri l’una), l’ospedale di Wamba ha finalmente la possibilità di operare in piena autonomia garantendo l’acqua non solo ai pazienti, circa 80.000, ed agli operatori sanitari dello stesso ospedale, ma anche a tutti coloro, provenienti da tutte le località del Kenia, che proprio nell’ospedale di Wamba vengono formati per essere avviati alla professione di operatori sanitari.

Nel corso della visita a Wamba, Wally Rungger, in memoria del marito Sepp ha deciso di prendersi cura di Josephine, una ragazza ripudiata dalla famiglia perché nata con una malformazione alle gambe, e che vive nell’orfanotrofio gestito dai missionari. Wally Rungger, grazie all’ interessamento di Suor Annie, che all’interno dell’ospedale cattolico di Wamba ha proprio il ruolo di seguire i disabili, ha infatti deciso di donare la protesi necessaria a garantire una vita dignitosa alla giovane e di versare ogni anno quanto necessario a garantirle la frequenza scolastica presso il Collegio delle suore, iscrizione e materiale didattico compresi, fino al termine degli studi. Josephine infatti vorrebbe continuare a studiare, con l’obiettivo di conseguire la laurea in medicina. «So che Sepp avrebbe voluto così - dice Wally Runnger - : ci prenderemo cura di lei fino a quando sarà necessario. In modo che possa avere una vita felice e dignitosa».

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