Huber ci crede: «Ricucire le divisioni» 

Il neo segretario telefona allo sfidante: «C’è tanto da lavorare insieme». Primi contatti con la Svp



BOLZANO. Una telefonata allo sconfitto Staffler, una all’Obmann della Svp Philipp Achammer, al Pd di Trento. Alessandro Huber è entrato ieri nel ruolo di segretario del Pd. C’è un partito da organizzare. Sulla presidenza dell’assemblea provinciale è stata annunciata l’indicazione di Carlo Costa. Così Huber.

Ha vinto largamente. Intende ancora coinvolgere la minoranza di Uwe Staffler?

«Abbiamo appena concordato di vederci domani (oggi, ndr), perché vorrei che Uwe lavorasse su molti temi. Conto su di lui, su Miriam Canestrini e su altre persone che ho conosciuto in questi giorni. Dobbiamo serrare le fila, per prepararci alle elezioni in un periodo difficile, con la destra che incalza. Sia io che Uwe lo abbiamo promesso in campagna elettorale, è ora di dare seguito alle parole. C’è tanto, ma tanto da lavorare, è così che si smussano gli spigoli».

Primi passi?

«Iniziare a incalzare Roma sui temi che riguardano l’Alto Adige e lavorare insieme ai trentini. Dovremo costruire insieme le candidature per le elezioni politiche. Abbiamo iniziato bene. Luca Zeni domenica è venuto a festeggiare la mia elezione».

Ha deciso la composizione della sua segreteria? Ci sarà qualcuno dell’opposizione?

«Sarà una segreteria con un equilibrio di presenze rispetto ai territori. Anche su questo, nessuna novità. In campagna elettorale ho detto che puntavo su un Pd molto territoriale. No, non credo che ci saranno esponenti della minoranza. Sarà una segreteria di maggioranza, mentre vorrei che l’assemblea venisse coinvolta di più».

I rapporti del Pd con la Svp sono stati un leit motiv delle primarie. Siete accusati di subalternità. Come intende muoversi?

«Come capogruppo comunale sono abituato bene, nel senso che ci siamo sempre capiti. È vero che a Bolzano il Pd ha il gruppo più numeroso... Ma quando si è partner, si è partner, dal Comune alla Provincia al Parlamento. E nelle alleanze contano i fatti, non le dichiarazioni di principio. Mi sono sentito con Achammer, ci vedremo. Abbiamo molto di cui discutere, a partire dalle elezioni, dove mi piacerebbe che replicassimo la bella esperienza che ha portato all’elezione di Francesco Palermo». (fr.g.)















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