I 70 anni di Sasa, dai mitici bus verdi  al tram del 2025 

Prima i vecchi mezzi a gasolio, poi l’idrogeno e l’elettrico Kompatscher e Pagani: «La sfida si sposta sui binari»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. La storia della Sasa, che compie 70 anni, è anche la nostra. Di bolzanini, meranesi... che nei decenni sono saliti sui vecchi mezzi verdi per arrivare all’idrogeno ed annusare l’elettrico. E ieri al compleanno della società, festeggiato alla grande al “Noi” di Bolzano Sud, il presidente Arno Kompatscher è stato chiaro: «Sasa e Sta (Strutture Trasporto Alto Adige) si devono rimboccare le maniche perchè adesso occorre lavorare al tram». Che Provincia e Comune (ieri era presente anche Renzo Caramaschi con i colleghi di Laives e Merano) vogliono per il 2025. E per ripercorrere la storia di Sasa - ricorda il presidente Stefano Pagani - occorre andare al 1948 quando si decise che i tram non bastavano perchè non ce la facevano a servire i popolosi quartieri italiani. A giugno di quell’anno nasce così Sasa (Società atesina trasporti automobilistici) che ottiene dal Comune la concessione per il trasporto pubblico con tre linee - la 1, la 2, la 3. All'inizio si parte con un solo bus, una sorta di “carriola” soprannominata Carolina, un Fiat 66 acquistato di terza mano. Il 24 dicembre 1948 il tram cessa il servizio ed i 26 dipendenti delle “cessate tramvie” passano alla Sasa, che all’epoca conta 30 autisti (contro i quasi 300 di oggi). Il deposito dei bus era lo stesso dei tram e si trovava dietro Piazza Vittoria, dove oggi c’è la Banca d'Italia. Un magnifico capannone industriale costruito nel 1908, demolito negli anni Settanta. Negli anni Cinquanta nascono le linee 5, 6 e 7. Negli anni Sessanta vengono attivate “la nuova linea 7” e la 8 che dal 1976 inizia ad effettuare anche corse per l’ospedale che si è spostato dal centro. Sfacchinate incredibili le corse in quegli anni. Perché - ricordano gli autisti - non esiste il servosterzo e, per svoltare, occorre piantare i piedi. Oltre agli autisti, c'erano i bigliettai, scomparsi nel 1971. Come entravi erano subito sulla destra. Non si scappava: sopra c’era scritto in rosso “Pagare al passaggio, denaro contato, tessera alla mano”. Nel 1976 Sasa cessa l’esercizio del servizio e diventa Act (Azienda consortile trasporti) costituita dai Comuni di Bolzano, Merano e Laives. Si passa da società privata a ente pubblico e vengono ristrutturate linee, percorsi e frequenze. Negli anni Ottanta la città cresce, si espande, e nasce una nuova linea 5 che collega il quartiere Europa. Nel 2000 l’Act diventa società per azioni. Il 19 luglio 2000 si forma la nuova società che ha tre azionisti: Comune di Bolzano, di Merano e Laivers - e torna il vecchio nome Sasa (Società autobus servizi di area). A novembre 2017 Sasa diventa società in-house. Nella compagine sociale entra la Provincia. Si entra nella nuova era.















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