I ladri scalano il palazzo con le scarpe da climbing 

In un palazzo di via Roen si sono arrampicati fino al secondo piano sui tubi del gas lasciando chiare impronte dei piedi. Altri due alloggi svaligiati in via Renon


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Più si allunga la lista dei furti commessi in città nelle ultime settimane, più aumentano gli elementi utili a tracciare il profilo dei “ladri acrobati” che hanno svaligiato un numero considerevole di appartamenti. Ed è il profilo di professionisti molto più preparati di quanto già si sospettasse. A confermarlo, il furto messo a segno nel tardo pomeriggio di giovedì, in un appartamento al secondo piano della palazzina al civico 51 di via Roen. I malviventi sono saliti lungo la parete esterna, aggrappandosi alle tubature del gas, poi hanno sfondato il vetro della porta-finestra della cucina. Erano circa le 18.30. «Quando sono rientrata in casa – spiega la proprietaria – ho aperto il portoncino e ho subito capito che c’era qualcuno nelle camere. E non poteva certo essere mio marito. E così, spaventatissima, ho richiuso la porta e ho chiamato il vicino. Pochi istanti dopo, siamo tornati, ma i ladri erano già fuggiti». Nella camera da letto della coppia, cassetti aperti e svuotati sul letto: spariti gioielli per qualche migliaia di euro, ma soprattutto di grande valore affettivo. C’era anche del denaro, ma i delinquenti non l’hanno preso. O forse non hanno fatto a tempo a prenderlo. Ignorati, come sempre, computer e altre attrezzature: troppo ingombranti per gente che deve avere sempre le mani libere. Una capatina, i ladri, l’hanno fatta anche nella stanza della figlia, ma è chiaro che l’arrivo della donna ha fatto saltare tutti i piani, costringendoli alla fuga. Sul posto è subito arrivata una volante della questura e alcuni particolari sono subito saltati subito all’occhio: i ladri avevano aperto le finestre dei locali in cui erano entrati, probabilmente per prepararsi già la via di fuga. Sul balcone, dove sono arrivati con maestria, indubbie doti atletiche e sangue freddo, hanno lasciato l’impronta di una scarpa. Una scarpa da arrampicata sportiva, particolarmente elastiche e con la suola in gomma morbida, così da garantire la massima aderenza sulle pareti degli edifici. Anche durante la fuga, visto che l’altezza, anche in via Roen, è notevole e sembra incredibile che i ladri abbiano potuto uscire e raggiungere il giardino in una manciata di istanti e senza farsi male. «Ora ho paura – commenta la signora, comprensibilmente scossa – e la violazione della propria privacy è terribile. Comunque, per evitare brutte sorprese, oggi (ieri per chi legge, ndr) io e mio marito abbiamo trasferito tutti gli altri gioielli in una cassetta di sicurezza, in banca». Ma i ladri (gli stessi?) non hanno colpito solo in via Roen: sempre giovedì, ma in serata, sono entrati in due appartamenti della palazzina al civico 107 di via Renon, all’angolo con via della Visitazione. Al secondo piano, nonostante gli armadi e i cassetti svuotati e le camere messe sottosopra, al primo, invece, è andata peggio perché sono spariti gioielli e denaro. Sul posto, la polizia.

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