I lavori per tutelare l’unica casa rimasta all’airone cenerino

Parte il progetto “Rete ecologica Media Valle Isarco” Con l’attenzione rivolta a una speciale colonia di volatili


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Sono dieci le misure ambientali che dovrebbero contribuire alla formazione di una rete ecologica per la media valle d'Isarco e Bressanone si trova al centro di questo progetto, grazie anche alla colonia di airone cenerino che vi ha trovato casa.

Nell'ambito del progetto "Città - paese - fiume" area fluviale Media Valle Isarco, è stato proposto un elenco di misure ambientali, una parte di queste misure verrà finanziate e realizzate dai comuni coinvolti, una parte dalla Ripartizione Opere idrauliche e una parte sarà finanziata dalla Ripartizione Natura, paesaggio e sviluppo del territorio, Ufficio ecologia del paesaggio.

Una delle misure proposte nel progetto "Rete ecologica Media Valle Isarco" riguarda appunto la porzione di bosco ripariale nella zona industriale di Bressanone, una sorta di biotopo dove da qualche tempo ha trovato casa l'unica colonia di airone cenerino di tutta la provincia. “I boschi ripariali, che un tempo crescevano lungo tutti i fondovalle principali, sono formati da specie che tollerano il ristagno idrico come i pioppi, i salici e gli ontani – spiega Giulia Ligazzolo dell’Ufficio ecologia del paesaggio della Provincia di Bolzano - I lavori di bonifica e regolazione dei corsi d’acqua iniziati 150 anni fa hanno distrutto in gran parte queste formazioni. Il bosco di Bressanone è pertanto un “relitto”, che, essendo separato dal fiume Isarco, non presenta più una fisionomia naturale. Con il tempo è avvenuto un lento degrado e sono cresciute specie arboree non idonee alla zona, come ad esempio pini silvestri e abeti rossi. La nostra ripartizione finanzierà i lavori di esbosco per eliminare le specie arboree “estranee”, quali pini silvestri e abeti rossi, e favorire quindi lo sviluppo di una vegetazione di latifoglie. È da sottolineare come in questo bosco viva una colonia nidificante di aironi cenerini. Per non turbarla è stato deciso di non abbattere gli abeti rossi sui quali questi uccelli costruiscono il nido e di svolgere i lavori di esbosco al di fuori del periodo riproduttivo di questa specie, per arrecare meno disturbo possibile”.

L’airone cenerino raggiunge da adulto una statura di 90-100 centimetri e un peso compreso tra l'uno e i due chili. L'apertura alare può facilmente raggiungere 1,70 metri, come l'esemplare che ogni tanto fa capolino all'interno del laghetto del Lido per fare uno spuntino. Il piumaggio è di colore grigio sulla parte superiore e bianco in quella inferiore, mentre le zampe e il becco sono gialli.

Per quanto concerne i lavori, saranno svolti in economia dall'Ispettorato forestale di Bressanone, che proprio in queste settimane ha effettuato la martellata della piante da abbattere avvalendosi della consulenza tecnica dell'esperto biologo Andreas Declara, che è un profondo conoscitore della zona. I lavori più intensi saranno svolti tra questo mese e il febbraio 2016.

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