I MONUMENTI CONTESI / Foto - SondaggioBolzano, il duce a cavallo sarà oscurato da un vetro. Durnwalder: "Possiamo anche rimuoverlo"

La Provincia boccia il concorso di idee e opta per una soluzione provvisoria. Tra le ipotesi per il futuro torna in auge quella dell'asportazione del frontone per collocarlo in un museo. Lite con il governo sugli ossari: arrivano i carabinieri
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BOLZANO. Sul bassorilievo del duce a cavallo, che campeggia in piazza Tribunale a Bolzano, è tutto da rifare. La giunta provinciale ha infatti bocciato l'esito del concorso di idee per il suo "depotenziamento" _ oltre 500 progetti arrivati  (foto) _ e ha deciso che l'opera marmorea sarà ricoperta con una grande vetrata semi-opaca.

Durnwalder ha precisato che si tratta di una soluzione provvisoria e non ha escluso che, come previsto anche dall'accordo con l'ex ministro della cultura Bondi, il bassorilievo possa essere rimosso e collocato in un museo.
Per togliere il manufatto dal frontone si attende di trovare un museo che sia disposto ad accogliere l'opera che presenta dimensioni imponenti.

Nel frattempo la commissione giudicante dei progetti del concorso di idee ha spiegato in una nota i motivi che hanno portato a selezionare i cinque finalisti, escludendo quelli più integralisti.

Era prevista per oggi anche l'apposizione di alcune targhe esplicative accanto agli ossari militari che sorgono in Alto Adige. La cosa era prevista nell'accordo stipulato di recente tra il governatore Luis Durnwalder e l'ex ministro Sandro Bondi.

Ma il governo (in particolare il ministro della Difesa Ignazio La Russa) non pare d'accordo e così sono arrivati anche i carabinieri. Si tratta del cosiddetto 'depotenziamento' di alcune opere installate in Alto Adige dal regime fascista e considerate offensive da gran parte della popolazione di lingua tedesca.

Durnwalder ha detto che in questi giorni gli sono arrivate comunicazioni dalla presidenza del consiglio e dal ministero della difesa: le targhe esplicative che in qualche modo 'depotenziano' i siti, collocandoli nel contesto storico nel quale furono realizzati, hanno bisogno dell'autorizzazione ministeriale, che al momento ancora non c'è.

Durnwalder ha replicato che alcuni di questi ossari sorgono su terreni della Provincia autonoma e che pertanto in questi siti le targhe saranno apposte anche senza il placet di Roma.













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