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I noleggiatori di macchinette: «Dal 2016 a Bolzano ci saranno solo i totem»

Confindustria attacca: «in Alto Adige tolte le slot da bar e sale giochi resteranno le macchinette illegali»


Davide Pasquali


BOLZANO. «La mancata attuazione dell’articolo 14 della legge delega fiscale è sicuramente stata un’occasione persa per imporre un riordino logico e giuridico in questo settore, attraverso lo strumento della norma uguale per tutto il territorio nazionale, ma sicuramente non avrebbe potuto rimuovere quei presupposti di “prigionia ideologica” che hanno generato le norme locali sui distanziometri, e che solo i cittadini possono efficacemente rispedire al mittente, pretendendo politiche locali efficienti».

È quanto sottolinea in una nota Astro, l’associazione dei noleggiatori e gestori di macchinette legali da gioco in seno a Confindustria, tornando sugli effetti della legge provinciale di Bolzano che prevede la rimozione delle slot machine e delle videolottery in un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili.

Dal 31 dicembre 2015, ricordano da Astro, «il distanziometro colpirà anche le sale con licenza, alle quali l’autorizzazione di polizia non potrà più essere rinnovata».

Il consiglio provinciale, nel frattempo, «è impegnato a concepire una nuova norma che consenta la rimozione anche dei totem - spiegano ancora dall'Associazione - ma le difficoltà terminologiche sembra che stiano avendo la meglio: come si può vietare un distributore self service di servizi leciti? Come si può normare ciò che è occultato, posto che se tutto ciò non fosse ben nascosto, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli già interverrebbe con pesanti sanzioni pecuniarie?»

I totem, ricordano da Astro, sono arrivati a Bolzano già nel 2013 e hanno «progressivamente consolidato la loro presenza» tanto che nel solo territorio cittadino se ne contano oltre sessanta in 47 bar.

Dati che «dipingono una realtà assolutamente incontestabile, ovvero la prigionia ideologica in cui gli amministratori locali hanno collocato il rispettivo territorio, candidato seriamente a ospitare, dal primo gennaio 2016, solo apparecchi illegali, traguardando un primato mai raggiunto, neppure dalle aree più infelici del Paese».

«Follia? Forse», concludono da Astro. «Il dato forse più folle, tuttavia, sembra un altro: la ferrea volontà emulatrice che contraddistingue un numero sempre crescente di Regioni, che puntano come se fosse un traguardo di efficienza amministrativa».













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