I partiti italiani rispondono alla Svp: sì alla pace etnica

Il Pdl: «Rispetto reciproco». Il Pd: «Il partito di raccolta deve aprirsi»


Mario Bertoldi


BOLZANO. Consenso bipartisan alle parole di Richard Theiner al nostro giornale. La svolta che l'Obmann della Volkspartei auspica («basta scontri etnici») è considerata positivamente da tutti, da sinistra a destra. I distinguo ovviamente non mancano. Nel centrodestra italiano, ad eccezione dell'onorevole Giorgio Holzmann, si ritiene che non si possano più addebitare a politici italiani posizioni estremiste. Per altri invece, come gli assessori Bizzo e Tommasini del Pd, la vera sfida riguarderà l'assetto futuro dell'Alto Adige, nella consapevolezza che le vere scelte strategiche si costruisono assieme. «Con la forza delle idee» puntualizza l'assessore Roberto Bizzo che ricorda come anche la scommessa storica sull'autonomia non fu unanime. Secondo l'assessore Bizzo la stragrande maggioranza della popolazione italiana e tedesca dell'Alto Adige ha già superato i temi dello scontro etnico. «I temi cari al nazionalismo sono lontani dalla gente» ribadisce Bizzo che però ritiene che la Svp sia arrivata ad un bivio posto che il completamento dell'autonomia (con l'introduzione, tra il resto, del federalismo fiscale) ha ormai esaurito il ruolo di partito di raccolta. «Oggi l'Alto Adige è l'unica realtà al mondo - ricorda Bizzo - che possa vantare piena occupazione e che riesca a ridurre il carico fiscale confermando l'impegno della mano pubblica nel welfare».
Di Volkspartei al bivio parla anche l'assessore Christian Tommasini. «La provincia di Bolzano - dice - dovrà scegliere se essere la più ricca delle piccole patrie etniche chiuse in se stesse oppure la prima terra che costituisca un reale ponte tra culture diverse in Europa. Penso che dovremo lavorare tutti per la seconda ipotesi ed è importante che anche la Volkspartei si senta impegnata in questa direzione».
Nel centrodestra la posizione più pragmatica sembra quella di Elena Artioli, consigliere provinciale della Lega Nord. «Ovviamente non si può che essere contenti dei buoni propositi espressi da Richard Theiner - dice - penso però che sarà soprattutto la Voklkspartei a dover cambiare. L'Obmann parla di destre italiana e tedesca che puntano allo scontro etnico. In realtà a me pare che di estremista che soffia sul fuoco del conflitto etnica sia rimasta solo Eva Klotz. Provocazioni da parte italiana non ne vedo da decenni ma è un'offesa che Eva Klotz tratti da fascisti tutti gli italiani residenti in Alto Adige». Il giudizio di Elena Artioli è pungente anche nei confronti della Stella Alpina.
«E' la Svp che deve cambiare e si deve aprire - dice - i nostri figli non possono continuare ad essere ospiti indesiderati e agli italiani va delegata la gestione di alcuni temi importanti che li riguardano, come ad esempio la scuola. E poi la Svp deve smetterla di pensare che è meglio un...pachistano di un italiano: pensi che una mistilingue come me non ha trovato sbocco nel partito sudtirolese che però ora accoglie volentieri anche i pachistani purchè si dichiarino tedeschi».
Di posizione equilibrata e condivisibile dell'Obmann Theiner parla Giorgio Holzmann, parlamentare del Pdl, secondo il quale si dovrà trovare un definitivo compromesso sulla toponomastica in cambio della disponibilità della Svp di affrontare con spirito nuovo le esigenze della comunità italiana che riguardano la gestione delle risorse, il ruolo di Bolzano ed il proprio futuro in questa terra comprendendo che la comunità italiana merita rispetto. E dev'essere rispettata anche la sua storia. Un passo avanti potrà essere fatto con la storicizzazione dei monumenti. Ma è necessario che tutti guardino al futuro». Infine Michaela Biancofiore, deputata del Pdl. «Da parte della Svp ci sono segni chiari di passi nella direzione giusta - dice - sono sempre stata convinta che la convivenza sia un incontro leale di interessi reciproci. Ecco perchè il futuro di questa terra passerà anche attraverso un nuovo modo di ragionare per arrivare a quello che io definisco il patto del rispetto».

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