Il Comune chiede una nuova casa di riposo 

L’assessore Andriollo pronto ad aprire la discussione con la Provincia: abbiamo bisogno di altri 275 posti letto entro il 2020


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È stato un errore rinunciare, a suo tempo, ad una nuova casa di riposo. Bolzano ne ha bisogno: soprattutto in prospettiva». L’assessore Juri Andriollo - anche alla luce dei dati presentati ieri in giunta comunale sull’aumento esponenziale della necessità di posti letto per anziani - è deciso a riaprire la discussione con la Provincia su un tema che sembrava definitivamente chiuso. La casa di riposo stralciata dal Puc era prevista a Rosenbach (ex Mignone): lì si farà un parco. Questo almeno quanto concordato dal Comune nel 2013 con la Provincia. Motivo, cinque anni fa, del cambio di programma?

IL VECCHIO PROGETTO. «Oggi ci sono 150 persone in lista d’attesa - spiega Sandro Repetto, attuale consigliere provinciale che all’epoca sedeva in consiglio comunale -: allora non c’era praticamente nessuno, grazie anche all’introduzione dell’assegno di cura. Non solo: si riteneva che Grieserhof e nuova Villa Melitta (vicino al Centro lungodegenti Firmian) avrebbero soddisfatto le richieste del prossimo futuro. A preoccupare non erano tanto i costi di costruzione, quanto di gestione».

Diversa la visione del nuovo assessore Andriollo anche perché - com’era prevedibile - sono cambiate le prospettive: «La popolazione - dice - sta invecchiando rapidamente: gli over 65 rappresentano già quasi il 24% della popolazione bolzanina. Per il 2020 calcoliamo che ci servano 275 nuovi posti letto - in aggiunta agli attuali 424 delle case di riposo comunali che diventano più del doppio se ci mettiamo alloggi per anziani e strutture private convenzionate - che saranno coperti solo in parte dal grande complesso che la famiglia Waldner sta realizzando sulla strada per Frangarto. Nei prossimi anni si può prevedere anche la trasformazione dell’attuale Villa Melitta di via Col di Lana in struttura per anziani, previa convenzione con la famiglia Waldner. Inoltre nell’area di via Principe Eugenio di Savoia (difronte a palazzo Ducale), al centro da anni di un contenzioso col Comune, dovrebbero essere realizzati alloggi per anziani. Non basterà però: il fabbisogno è superiore. Le proiezioni ci dicono che nel 2025 serviranno 412 posti letto in più rispetto a quelli che si sono oggi. Ecco perché bisogna aprire un tavolo di discussione con la Provincia per realizzare una nuova casa di riposo con un centinaio di letti e soprattutto con gli standard qualitativi che ci sono nel resto dell’Alto Adige».

LE TECNOLOGIE. Se da una parte si lavora per creare nuove strutture residenziali; dall’altra si punta sulle tecnologie da installare - per il momento - negli alloggi comunali e garantire all’anziano di poter restare il più a lungo possibile autonomo. «Voglio assolutamente - dice il sindaco Renzo Caramaschi - che si acceleri sul progetto “Abitare sicuri”: l’obiettivo è di installare le tecnologie oltre che nei 48 alloggi comunali anche in quelli privati. Facilitano la vita dell’anziano e segnalano eventuali cadute». La gara, bandita dal Comune, è stata espletata e si è in fase di assegnazione alla ditta che installerà i sensori. Nella fase iniziale saranno collegati ai cellulari dei familiari dove scatterà l’eventuale allarme, ma si punta a collegarli ad una centrale attiva 24 ore su 24.













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