Il Comune: «Impossibile ristrutturare le ex Pascoli»

Si riaccende il dibattito sul mega-progetto da 90 milioni di euro Per il momento a bilancio c’è solo il milione che servirà per la demolizione


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Se salta questo progetto, secondo me salta tutto e per sempre. Ci sono voluti 10 anni per fare un progetto dettagliato e che facesse quadrare tutti gli aspetti urbanistici, patrimoniali, culturali e di gestione. Non prendiamoci in giro, non si cambia un progetto in 15 giorni. I progetti hanno iter complicati e comunque rimane la domanda a quello che considero anche io un grande architetto: perché propose anche lui di buttare giù tutto se era così convinto del valore della memoria?». Per l’assessore Luigi Gallo, come per tutta la giunta guidata dal sindaco Luigi Spagnolli, il polo bibliotecario è per Bolzano l’ultima trincea: c’è la convinzione che se non si riescono a ottenere dalla Provincia i fondi - 90 milioni di euro, ovvero una montagna di soldi - per il progetto, al quale si sta lavorando da anni, il centro unico per le tre biblioteche (Biblioteca civica, Tessmann e provinciale Claudia Augusta) non si farà mai.
Per questo nessuno, né il sindaco né l’assessore all’urbanistica Chiara Pasquali, né il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, sono disposti a prendere in considerazione la proposta dell’architetto Oswald Zoeggeler che in un’intervista, pubblicata sull’Alto Adige di domenica, mette in discussione la qualità del progetto Mayr Fingerle, si schiera contro l’abbattimento e per la ristrutturazione delle Pascoli, che salverebbe un edificio storico-architettonico, e costerebbe un terzo. In tempi di tagli l’aspetto economico è tutt’altro che secondario. La conferma delle forti difficoltà nel reperimento di fondi si è avuta venerdì, dopo l’incontro giunta provinciale-giunta comunale. Il presidente Arno Kompatscher ha detto chiaramente che i progetti che Bolzano ha in cantiere da anni, si faranno, ma non si sa quando, perché prima bisogna trovare i soldi.

Per il momento nel bilancio provinciale c’è solo un milione di euro: ovvero la cifra necessaria per demolire il complesso. All’appello ne mancano 89.

«È inutile continuare a girarci intorno - afferma l’assessore Pasquali -: la Provincia deve dire chiaramente se si vuol fare o meno il polo bibliotecario. Noi lo consideriamo un investimento importante per la comunità e per quanto riguarda i fondi, riteniamo di essere in credito verso la Provincia».

Ma non si potrebbe fare un polo un po’ meno costoso, ristrutturando il complesso esistente?

«Si può al massimo ridurre i volumi, perché la strada della ristrutturazione non è percorribile. Tanto che lo stesso Zoeggeler, che a suo tempo partecipò al concorso, optò per la demoricostruzione, non per il risanamento. Tirare di nuovo in ballo il discorso ristrutturazione, comunque costosa, significa ripartire daccapo e non fare nulla».

Ancora più duro il sindaco: «È un atteggiamento abbastanza tipico dell’architetto non coinvolto (seppur propostosi) rispetto all’architetto incaricato: ovvero, non hanno voluto me, ora cerco di impedire che si concretizzi l’incarico a te. Ovviamente le riflessioni hanno un fondamento: ma come già più volte ribadito il modus operandi tipicamente bolzanino di rimettere sempre in discussione le cose già decise, porta all’ovvia conseguenza che alla fine non se ne fa nulla».

Il Comune dunque insiste per ottenere il via libera finanziario all’operazione polo, la palla in questo momento è nelle mani di Tommasini che sta mettendo a punto la lista delle priorità delle opere da qui al 2019: per quelle previste sulla carta servirebbe un miliardo. Troppo. Di qui la necessità di stilare appunto le priorità, partendo dai criteri che per quanto riguarda le infrastrutture saranno esigenze di sicurezza, opere già in corso, asse del Brennero come strategica. Per quanto riguarda le opere edili, la priorità è che vi siano già dei contratti in essere. «È il caso - dice Tommasini - del polo bibliotecario. Adesso sto esaminando il progetto e vedremo se per esempio a livello di arredo ci sono margini di risparmio: la ristrutturazione delle Pascoli non è fattibile. Prima dell’estate avrò un quadro completo e la giunta deciderà come procedere: per me il polo è una priorità».













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