Il Comune: «Siamo pronti a ristrutturare il Muro»

Caramaschi: «Ciò che resta del lager di via Resia è una memoria importante Nella prossima riunione di giunta si cercherà di trovare i fondi per i lavori»



BOLZANO. «Ho parlato questa mattina presto (ieri, ndr) con l’assessore ai lavori pubblici Walcher: giovedì trattiamo in giunta la questione del muro del lager di via Resia. Non possiamo lasciarlo in quelle condizioni. È un pezzo doloroso della nostra storia che va conservato in modo decoroso, perché le nuove generazioni conoscano gli orrori che si sono consumati nel lager». Il sindaco Renzo Caramaschi interviene dunque per rassicurare gli abitanti della zona oltre al presidente dell’Anpi Orfeo Donati e ai consiglieri Claudio Della Ratta ed Enrico Lillo, che hanno sollevato il problema: l’amministrazione interverrà per mettere innanzitutto in sicurezza e quindi ristrutturare il vecchio muro.

Il manufatto sta cadendo a pezzi e rischia di crollare sulla nuovissima pista ciclabile che collega Casanova a Firmian, mettendo a repentaglio l’incolumità dei tanti ciclisti che la usano abitualmente.

È stata proprio la recente realizzazione della ciclabile a far emergere il problema, visto che sul lato che costeggia il nuovo tracciato e si affaccia sulla campagna non si fa manutenzione da anni. Mentre sul lato dove si svolgono le cerimonie del 25 aprile e dove arrivano ogni anno gruppi di studenti da tutt’Italia, il muro è perfetto: niente crepe, nessuna infiltrazione, intonaco giallo ocra in ottimo stato.

Si tratta di usare la stessa cura anche sulla parte che, fino ad un paio di mesi fa, era nascosta alla vista.

Lo si deve alla memoria di quanti - uomini, donne e bambini- sono passati in quel campo di transito allestito dai nazisti e rimasto in funzione dalla primavera del 1944 al 3 maggio 1945.

Si trattava soprattutto di persone arrestate per ragioni “politiche”, ovvero partigiani, “rastrellati”, semplici sospettati. Si calcola che, nei 10 mesi di attività, furono deportate nel lager di via Resia circa 11.000 persone, parte delle quali fu poi inviata nei lager nazisti di Mauthausen, Flossenbürg, Dachau, Ravensbrück, Auschwitz, dai quali la stragrande maggioranza non ha più fatto ritorno.

Ciò che rimane di quel passato tragico è oggi solo quel muro che, proprio per la sua valenza storica, è sotto la tutela della Sovrintendenza di Verona. La manutenzione spetta però al Comune.

«Speriamo di trovare nelle pieghe del bilancio - dice il sindaco - i soldi per fare subito i lavori. Nella peggiore delle ipotesi li mettiamo in programma per l’inizio del prossimo anno. Molto probabilmente, almeno guardando le foto, non basta rinfrescare solo l’intonaco, ma dobbiamo intervenire a livello strutturale, per evitare che il muro cada a pezzi sulla ciclabile».













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