Bolzano

Il fienile di Gries ora finisce sotto tutela

Sull’immobile di via Fago arriva in giunta provinciale la proposta di vincolo della Soprintendenza ai beni culturali. Nella partita entra Palazzo Widmann. Lo scenario: scambio di cubatura a fini residenziali con il Kulturheim



BOLZANO. Intorno al fienile di via Fago , un vero monumento agricolo, ci sono ora tre certezze . La prima: non verrà abbattuto perché le Belle arti l’hanno posto sotto tutela. Secondo: la Provincia renderà esecutiva la protezione recependo il parere e dunque blindandolo. Terzo: il Comune non ha i soldi per concludere l’operazione trasformando il fienile in centro culturale dopo uno scambio di cubatura con il Kulturheim, consentendo così a Curia e frati di effettuare altrove le loro riqualificazioni immobiliari.

«Dodici milioni, quelli che servono, sono troppi per noi» ammette il sindaco Renzo Caramaschi. Dal che emerge una possibile ulteriore certezza non ancora conclamata: interverrà la Provincia con la sua potenza di fuoco. In questo modo Bolzano otterrà un indubbio beneficio (anzi due: la tutela del bene e un nuovo centro culturale), ma non sarà più la protagonista dell’impresa. E sì che proprio la città, per mezzo del suo sindaco, aveva proposto una soluzione da uovo di Colombo.

Il convento voleva usare la propria cubatura del fienile per ottenere un vantaggio economico tramite la sua trasformazione in area edificabile (secondo il progetto di Area 17, ben 60 alloggi)? Ebbene Caramaschi aveva proposto uno “Switch” con in permuta oltre al Kulturheim anche un paio di lotti urbani, probabilmente nell’area di via Napoli. La curi (proprietaria di metà del vecchio immobile) e il convento Muri (dell’altro 50%) avevano detto no. Troppo poco. Da qui lo stallo. Rotto dall’intervento della Sovrintendenza, la quale non era mai intervenuta nel 2018 quando era in corso la trattativa tra Comune e frati, con il municipio che si stava muovendo in perfetta solitudine.

Ora è invece cambiato il “dominus” della possibile operazione, visto che Belle arti e Provincia sono due facce della stessa medaglia e che dunque sarà quest’ultima a essere nelle condizioni di sviluppare la trattativa. Che a questo punto non pende più a favore della Curia, visto che o accetta le permute o si tiene il fienile ma intoccabile.

Tertium non datur, da qui non si scappa. L’altra notizia è che la giunta provinciale, da cui dipendono le Belle arti e di cui Palazzo Widmann è il braccio esecutivo (almeno con queste giunte, perché in precedenza non c’era questa sensibilità protezionistica), discuterà la delibera per proteggere il fienile. Il punto era inserito nell’ordine del giorno dello scorso martedì, poi è stato rinviato. «Nuovo vincolo diretto di tutela storico-artistica nel Comune di Bolzano», recita la proposta di delibera dell’assessora Maria Hochgruber Kuenzer. «A questo punto noi siamo sempre disposti a sedere al tavolo con il compito di trovare il terreno per una permuta», annuncia Caramaschi, «e possiamo riprendere le fila della nostra vecchia proposta con terreni su cui attuare il progetto immobiliare.

Ma risulta chiaro che dovrà essere la Provincia a caricarsi il possibile finanziamento». Sia in termini di eventuale compensazione tra costo del fienile e prezzo dei terreni in scambio, sia come esborso per il progetto di riqualificazione del fienile stesso. Il quale, con tutta probabilità, verrà occupato dalle medesime associazioni che oggi gestiscono l’attività culturale del Kulturheim. Ma anche in questa prospettiva il Comune mantiene la speranza di poter avere voce in capitolo. P.CA.













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