Il ministro: l’ex Pascoli non va demolito 

Sopralluogo di Bonisoli (Beni Culturali): «Fa parte dell’identità della città». E Fraccaro: «Va fatto un referendum»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Si ferma davanti ad una finestra senza vetri, Alberto Bonisoli, la guarda, poi si gira verso il cortile delle vecchie Longon. «Da quanti anni è in ballo questo progetto per il recupero delle vecchie scuole?», chiede il ministro dei Beni culturali al fido Diego Nicolini. «Direi almeno dieci anni...» gli risponde il capolista pentastellato. Ancora qualche minuto per premettere diplomaticamente che «so poco del polo bibliotecario e di quello che gli sta accadendo...» ma poi pronuncia un paio di frasi che riaprono, d'improvviso, tutto il tavolo: «Dico solo questo: che un edificio non ha un valore solo architettonico ma anche umano, sentimentale. Di più, affettivo. Per cui non si tratta di guardare esclusivamente alla facciata ma a quello che rappresenta l'intero complesso per tutta la città... E vorrei che il progetto, qualunque sia, ne tenesse conto». La bordata poi, viene inferta da Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti per il Parlamento che lo ha accompagnato nel suo tour regionale in vista delle provinciali: «A questo punto - sibila il fedelissimo di Di Maio - serve un referendum. Decidano i cittadini quale progetto è meglio per loro».

Ecco fatto. I grillini in corsa per le provinciali sorridono soddisfatti. Era quello che volevano, da questa visita elettorale e dunque non istituzionale: porre dei dubbi, investire comunque il governo del tema e ottenere sostegno alla prospettiva alternativa che è quella di ospitare alle vecchie Pascoli il museo di Ötzi.

«E comunque non un polo bibliotecario, visto che in dieci anni è cambiato il mondo» insiste Nicolini. Bonisoli era arrivato poco dopo mezzogiorno, proveniente dal Mart di Rovereto.

Per lui, i tecnici della ripartizione dei Lavori pubblici della Provincia avevano riaperto le scuole di via Logon: «Ma solo l'atrio d'ingresso - hanno chiarito - il resto non si può, non è in sicurezza». Così il ministro della Cultura, bocconiano, “quota pentastellata”, uno dei pochi nel governo gialloverde ad essere stato una scelta tecnica, sale per via Longon verso il cortile delle vecchie elementari. Dentro, da uno sguardo alle scritte, ai vetri rotti e a tutto il resto.

Ministro, che ne dice?

Dieci anni sono tanti. È tutto fermo da troppo, e si vede.

Il vicepresidente della giunta provinciel Tommasini le ha chiesto con una lettera di dare una mano alla Provincia per sbloccare l'impasse derivante dalla crisi di Condotte...

Posso solo dire che mi è difficile. Le procedure fallimentari sono delicate, hanno un percorso tutto loro. Non mi sembra il caso che il governo faccia pressioni che non può su un commissario fallimentare. So che dovrebbero realizzare loro il progetto ma ci sono di mezzo giudici e norme. E poi, siete provincia autonoma no? Potrebbe fare molto la Svp...

Lei cosa farebbe di questa struttura?

È un bell'esempio di architettura razionalista. Ma andrei oltre.

Prego.

Voglio partire da un episodio che mi è capitato poco tempo fa nel cratere di Norcia, quello del terremoto... Ebbene ho visto tante chiese distrutte, poi gli abitanti me ne hanno mostrata una , in particolare. E perché questa? ho chiesto loro. Mi hanno risposto che lì si era sposato mezzo paese, che tutti ci andavano, che era la loro chiesa... Ecco, voglio dire che alcuni edifici potrebbero anche non avere un valore specifico in senso artistico o storico ma ne possono avere uno sentimentale.

Anche le vecchie Pascoli lo avrebbero?

Lo hanno. Tutti quelli con cui ho parlato mi hanno spiegato come mezza Bolzano ha fatto le scuole qui. Elementari, medie... Che il quartiere ma non solo è molto legato a queste mura. C'è di mezzo l'identità, la storia, gli affetti, i sentimenti di appartenenza.

E dunque?

Non entro nelle specifiche progettuali. Voglio solo pregare che , qualunque sia la scelta, si tenga conto che questo edificio non vale soltanto per i suoi aspetti architettonici, per la facciata razionalista, ma che l'insieme è anche parte della storia di tante famiglie, riveste un valore fatto di legami di cuore, come dire...

Incontrerà la giunta provinciale?

No, questa non è una visita istituzionale. Volevo capire di più su questa vecchia scuola.

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