Il mostro rialza la testa, un mese di eventi per non dimenticare 

Giornata della Memoria. Bolzano città del lager e della deportazione lancia una monito contro il ritorno di odio,  antisemitismo e razzismo. «Cresce il numero di chi nega la Shoah, nuove forme di fascismo si fanno strada in Europa»



Bolzano. La Giornata della Memoria, il 27, dovrebbe essere lunga un anno. E tutti gli anni. Bolzano, nel suo piccolo, la farà durare ad esempio quasi un mese. Da ieri a metà febbraio. Perché questa estensione? Una risposta potrebbe arrivare dai numeri: il 12% degli italiani non crede alla Shoah. Altri, in abbondanza, sono, chi più chi meno, vagamente antisemiti. E poi dicono “italiani brava gente”. Per questo il sindaco si è quasi commosso, ieri, alla presentazione delle iniziative: «Pensate che l'ultimo treno per Mauthausen è stato avviato a fine marzo del '45. A guerra quasi finita. E niente, da Bolzano partivano ancora gli ebrei e gli altri prigionieri. Donne e bambini...». Questo accadeva ieri. Ma anche oggi il pericolo sta tornando: «Mai - ha detto ancora Renzo Caramaschi - la Giornata sarà forse così poco istituzionale, formale intendo, e molto molto sostanziale. L'attualità nasce dalla evidente rinascita di nuove forme di fascismo e nazismo, tra cimiteri ebraici profanati ovunque anche in Europa, scritte sui muri, offese sui social». E sondaggi, infine, sconvolgenti. Che ci fanno capire come non basta continuare a dire: è accaduto e potrebbe riaccadere. Tanto che Elisabetta Rossi Borenstein, presidente della nostra comunità ebraica non ha mancato di riflettere non tanto sulla antica “banalità del male” attraverso cui milioni di tedeschi accettarono lo sterminio come se nulla fosse, ma sulla attuale «banalizzazione della Shoah, della sua unicità. Quando viene troppo banalmente, appunto, paragonata ad altre tragedie dell'oggi. E così tutto si appiattisce». E anche la stessa memoria rischia, visto che i testimoni, le donne e gli uomini che videro in azione i camini di Dachau e di Auschwitz, stanno lentamente spegnendosi. Sono 20 anni che esiste la Giornata. E sembra che siano, in alcune occasioni, passati invano. «Perché la ricordiamo ai giovani? - si è chiesto Guido Margheri - Perché spetta a loro oggi, fare le sentinelle. Perché il pericolo è anche ora. E non viene solo dai nostalgici del regime che fece le leggi razziali». Ma, in questi giorni e anni, da molti banali protagonisti della nostra vita politica e sociale. Margheri, per l'Anpi, è uno dei tanti rappresentanti di associazioni che hanno contribuito a mettere in piedi questa rete, poco celebrativa e molto di riflessione sull'oggi, attraverso cui vivrà la Giornata lunga un mese. Con un occhio anche alle altre minoranze. Ad esempio la comunità omosessuale: «Fino a poco tempo fa l'assassinio di migliaia di uomini e donne da parte dei nazisti, nei Lager, era sconosciuto. Ma ancora oggi, nel mondo, gli omosessuali vengono perseguitati e anche uccisi. E nelle scuole - ha ricordato ,molto commosso, Andreas Unterkircher, l'esponente storico di Centaurus - sono innumerevoli gli episodi di violenza e di bullismo ai danni di ragazzi e ragazze considerati diversi». E poi anche i rom, con Novodrom racconteranno la loro persecuzione. Quasi un mese durerà la Giornata, si è detto. E infatti, stante la cerimonia istituzionale al Passaggio della memoria il 27 gennaio alle 10.15, è già iniziata ieri. Con una testimonianza, al Trevi, su Nuto Revelli, Primo Levi e Mario Rigoni Stern, organizzato proprio dall'Anpi. Ma poi, via fino a febbraio. P.CA.













Altre notizie

il nuovo corso

WaltherPark, è subito “effetto-Schoeller”: aumentate le richieste di alloggi. Il neopresidente a Bolzano: «Orgogliosi di far parte del progetto»

Prima visita pubblica nel capoluogo della nuova proprietà. Hager: «Stiamo già viaggiando in quinta, ma metteremo una marcia in più» (foto Matteo Groppo)

LE FOTO. La stretta di mano nel cantiere e il saluto alzando il caschetto

L'ANNUNCIO. Confermati i tempi: primavera 2025
L'ACQUISIZIONE. Il gruppo tedesco Schoeller subentra a Signa

Attualità