Il muro del lager sta cadendo a pezzi

Appello del presidente dell’Anpi Donatini a Provincia e Comune perché effettuino un intervento di restauro



BOLZANO. Dalla parte di via Resia, il muro del lager, triste testimonianza di uno dei periodi più bui della storia, è stato sistemato anni fa, dopo che nel 2003 la Provincia lo ha sottoposto a vincolo di tutela storica. È lì, davanti a quel muro color giallo ocra, che nella ricorrenza del 25 aprile vengono deposte le corone e si tengono i discorsi; è lì che arrivano le scolaresche, accompagnate spesso da Lionello Bertoldi, a lungo presidente dell’Anpi.

Ma se il muro sul lato di via Resia è in buone condizioni, sul lato est, ovvero quello rivolto verso Castel Firmiano - dove in queste settimane sono in corso i lavori per la realizzazione della pista ciclabile che va dal quartiere Casanova a Firmian - sta cadendo a pezzi.

A denunciare la situazione di grave degrado e a sollecitare l’intervento di Comune e Provincia, è il presidente dell’Anpi Orfeo Donatini: «Proprio ieri mattina, in occasione del tradizionale incontro fra l'Anpi e la staffetta che ogni anno dal Brennero raggiunge Bologna, per commemorare la strage della stazione ferroviaria del 2 agosto 1980, ho avuto modo di effettuare un sopralluogo sul cantiere della nuova ciclabile che correrà esattamente a fianco del muro del lager, su quel versante est fino ad oggi inaccessibile perché dava direttamente sulla campagna. Le condizioni della struttura mi sono apparse decisamente molto precarie, segnate da decenni di abbandono considerato che dal 2003, quando è stato imposto il vincolo di tutela storica, hanno avuto inizio sia l'opera di manutenzione che di valorizzazione del sito che non hanno mai interessato tuttavia quella parte. Ora, approfittando del cantiere aperto – anche per mettere in sicurezza la futura pista ciclabile e tutti i numerosi utenti – sarebbe quanto mai opportuno, e a mio avviso urgente, realizzare quei lavori di manutenzione straordinaria che possano salvaguardare il muro e riportarlo a quella dignità che il luogo evidentemente merita»

Di qui l’appello a Provincia e Comune.

«Perché si attivino per portare a compimento tutte quelle opere di restauro necessarie - per altro assai contenute – in modo che all'inaugurazione della pista ciclabile, il manufatto possa presentarsi preservato e soprattutto messo in sicurezza».

L’intervento è auspicabile anche perché il vecchio muro, che rientra in quello che è stato definito il Percorso della Memoria, rappresenta una sorta di monito per le giovani generazioni, affinché non dimentichino mai quel che è successo. Al di là del muro, dove oggi ci sono i condomini, erano rinchiusi coloro che attendevano di essere deportati nei campi di sterminio nazisti.

Ricordiamo che per i crimini compiuti all’interno del lager è stato condannato all’ergastolo Michael “Misha” Seifert: è stato riconosciuto responsabile dell’uccisione a calci e pugni di 11 internati. Estradato nel 2008 dal Canada dove era fuggito nel ’51, è morto nel 2010, a 86 anni, in un letto dell’ospedale di Caserta.













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